Lavoro, è record di occupati nel Sud

Meloni: "Abbiamo creduto nel Mezzogiorno". E l'Upb plaude sul calo del deficit

Lavoro, è record di occupati nel Sud
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Un nuovo successo per il governo Meloni, che rivendica con orgoglio i dati diffusi ieri dall'Istat sul mercato del lavoro. Nel secondo trimestre 2025, l'occupazione al Sud segna un record storico, con il tasso che per la prima volta supera il 50 percento. Una svolta che la premier non esita a celebrare. "Ci accusavano di voler spaccare l'Italia, ma la verità è che abbiamo scelto di credere nelle energie, nel talento e nella forza del Sud", ha dichiarato. Giubilo che trova un aggancio anche nell'analisi dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), che nel suo ultimo focus riconosce i progressi compiuti dall'Italia nella riduzione del deficit.

Sui social Meloni rivendica il cambio di passo. "Abbiamo avuto il coraggio di dire basta alla stagione dell'assistenzialismo, che per troppo tempo ha alimentato l'idea di un Mezzogiorno condannato a restare indietro. Abbiamo investito in infrastrutture, lavoro, merito. Lavoriamo per mettere il Sud in condizione di competere ad armi pari e di dimostrare, finalmente, tutto il suo valore", ha rimarcato aggiungendo che "i dati dell'Istat certificano il numero di occupati nel Mezzogiorno più alto mai registrato dal 2004. La strada è giusta, e continueremo a percorrerla, per costruire finalmente un'Italia nella quale tutti abbiano le stesse opportunità".

I numeri parlano chiaro: 226mila occupati in più rispetto allo stesso trimestre del 2024, con un record assoluto di 24,17 milioni di lavoratori. Al Sud la crescita è di 96mila unità in un anno, superiore a quella del Nord e del Centro. Si rafforza anche la partecipazione femminile, con oltre 10 milioni di donne al lavoro e un tasso in aumento.

Si tratta di un record dall'inizio delle serie storiche, con un incremento di 226mila unità rispetto allo stesso periodo del 2024. Ma il dato più significativo arriva dal Sud, dove l'occupazione cresce di 96mila persone e, per la prima volta dal 2004, il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni supera la soglia del 50%, attestandosi al 50,1 percento.

Il mercato del lavoro, tuttavia, mostra dinamiche complesse: cresce il peso degli over 50, che superano per la prima volta i 10 milioni e rappresentano quasi il 42% del totale, mentre gli under 35 continuano a diminuire, frenati dal calo demografico e dall'allungamento dei percorsi formativi. Il tasso di disoccupazione resta stabile al 6,3%, mentre cala ancora il numero degli inattivi.

Soddisfatta anche la ministra del Lavoro Marina Calderone, che parla di "un risultato importante per il Mezzogiorno" e ribadisce l'impegno a "sostenere la buona occupazione, in particolare quella a tempo indeterminato di giovani e donne. Soprattutto al Sud, dove i limiti storici di ieri sono le opportunità di domani".

L'onda positiva trova eco anche nell'Ufficio parlamentare di bilancio. Nel suo ultimo focus, l'Upb certifica i progressi compiuti dall'Italia sul fronte dei conti pubblici: il deficit è in riduzione e il consolidamento strutturale procede in linea con le richieste della nuova governance europea. "L'Italia mostra progressi nel consolidamento strutturale", si legge nell'analisi, che riconosce i risultati raggiunti nel percorso di rientro.

Resta però la sfida del debito, che rimane il secondo più alto d'Europa. Per questo, l'Upb invita a non abbassare la guardia: il percorso di risanamento dovrà proseguire anche nei prossimi anni, combinando crescita e disciplina di bilancio.

Il quadro europeo, sottolinea l'Upb, è comunque favorevole: nel biennio 2024-25 l'economia dell'Ue ha mostrato resilienza nonostante le

tensioni geopolitiche, e nel 2025 tutti i principali Paesi, Italia inclusa, prevedono una crescita positiva. L'inflazione, inoltre, è attesa in ulteriore calo, con un ritorno graduale verso i livelli obiettivo della Bce.

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