Politica

Il Carroccio minaccia crisi: "Droga e immigrazione, così non si va più avanti"

Il vertice con Salvini e il capogruppo Molinari: inaccettabile parlare di cannabis e ius scholae

Il Carroccio minaccia crisi: "Droga e immigrazione, così non si va più avanti"

Allarme rosso per il governo Draghi. Con i risultati delle Amministrative ancora lì ad alimentare scorie e tensioni, l'esecutivo sbanda vistosamente sia a destra che a sinistra. Da una parte ci sono i Cinque stelle tentati dall'addio e corroborati dalla rivelazione su una presunta richiesta del presidente del Consiglio a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte. Rivelazione rispetto alla quale il presidente dei Cinquestelle si dice «sconcertato» con Draghi che prova stemperare facendo sapere che «con Conte ci siamo parlati, abbiamo cominciato a chiarirci. Il governo non rischia».

Ma al di là dei rapporti personali, ci sono questioni politiche importanti che agitano le acque, iniziative identitarie che puntano evidentemente a mettere fieno nella cascina elettorale. E così la Lega, dopo gli affondi del centrosinistra sullo ius scholae e sulla liberalizzazione delle droghe leggere - sì alla coltivazione di poche piantine per uso personale e pene detentive più basse per lo spaccio di lieve entità di cannabis - detta quello che suona a tutti gli effetti come un ultimatum.

È il capogruppo della Lega Riccardo Molinari, dopo un vertice di Matteo Salvini con tutti i suoi deputati, a fare scattare il semaforo rosso. «Abbiamo fatto oggi una riunione di gruppo con Salvini perché oggi la sinistra ha minato alle basi quelli che sono stati i presupposti dell'ingresso della Lega in un governo di unità nazionale. Questo governo è nato per uscire dalla pandemia e gestire il Pnrr, per parlare di lavoro pensioni, economia. In queste ore, invece, su proposta della sinistra e dei Cinquestelle, si sta discutendo di ius scholae e di liberalizzazione delle droghe. Abbiamo fatto presente che per noi è inaccettabile portare in discussione degli argomenti così divisivi che sono fuori dall'agenda di governo. Abbiamo sollevato per tempo la questione e la risposta della sinistra è stata arrogante. Ci aspettiamo di capire dai capi dei rispettivi partiti e anche dal governo cosa intendono fare perché così non si può andare avanti».

La Lega, insomma, chiede a Pd e M5S il ritiro delle proposte di legge su ius scholae e cannabis. La convinzione è che il Pd stia cercando di spostare l'asse del governo a sinistra per contenere la fuga dei grillini e tenere in piedi il famoso campo largo, quella formula del «tutti dentro» necessaria a tentare di ribaltare i pronostici e conquistare la guida del governo nelle elezioni del prossimo anno. La posizione di Salvini è netta: siamo il primo partito di maggioranza, scelte così importanti vanno condivise. A fare aumentare la tensione anche le posizioni di M5s e Articolo 1 e Leu contro l'autonomia differenziata, viene riferito. Ma il centrosinistra promette il muro contro muro: abbiamo i numeri, andiamo avanti. E nella partita si inserisce anche l'opposizione di Fratelli d'Italia che stuzzica i leghisti: «Vediamo se i nostri alleati della Lega avranno la coerenza di arrivare in fondo e creare un centrodestra forte e coeso» dice Francesco Lollobrigida.

«Siamo convinti che su principi a valori violati non ci possano essere mediazioni o compromessi possibili».

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