La legge elettorale banco di prova per l’unità del centrodestra diviso

Sulle regole per votare si gioca il test di fedeltà di Salvini

La legge elettorale banco di prova per l’unità del centrodestra diviso

Roma - La geografia politica italiana si appresta a cambiare profondamente. L’esecutivo gialloverde è ormai alle porte e Forza Italia e Fratelli d’Italia iniziano a interrogarsi sul proprio futuro e su quello della coalizione. Se Matteo Salvini sostiene che il centrodestra «è granitico e più vivo che mai», valutare le implicazioni politiche del patto Salvini-Di Maio è inevitabile. Tanto più per i due partiti che con la Lega avevano sottoscritto il patto pre-elettorale e con il Carroccio governano un numero crescente di regioni come Lombardia, Veneto, Liguria, Friuli, Molise e Sicilia. Se fino a qualche settimana fa la modifica della legge elettorale con premio di maggioranza alla coalizione appariva come una sorta di passaggio obbligato per non ripetere lo stallo, la scontata pre-condizione davanti alla prospettiva di nuove elezioni, ora con il nuovo scenario diventa una sorta di test di fedeltà per la sopravvivenza dell’alleanza di centrodestra. Cosa accadrà tra qualche settimana quando la questione sarà sollevata in Parlamento? Con la formazione del governo prenderanno forma anche le commissioni parlamentari. A quel punto in Commissione Affari Costituzionali Fratelli d’Italia chiederà che venga discussa la proposta di legge di modifica della legge elettorale. Il comportamento del Carroccio finirà inevitabilmente sotto i riflettori e diventerà un termometro importante per misurare lo stato di salute della coalizione. Se la Lega darà il via libera alla calendarizzazione e accetterà il premio di coalizione dimostrerà di essere ancora parte del centrodestra e di voler investire su questo schema, è il ragionamento che viene fatto soprattutto dentro Fratelli d’Italia. Se così non fosse e le sirene pentastellate diventassero un fattore di seduzione tale da creare le condizioni per un matrimonio stabile e duraturo, potrebbe essere complicato riproporre l’alleanza classica nelle prossime regioni dove si voterà. Il nuovo schema di governo Lega-Cinquestelle a quel punto potrebbe diventare una vera alleanza strategica e politica. Fratelli d’Italia ha già avanzato una proposta concreta: premio di maggioranza al 40% o al 37% indipendentemente alla coalizione o alla lista. «Se si vuole la legge elettorale la approviamo in 15 giorni, siamo totalmente disponibili. E chi prende un voto in più governa, lista o coalizione» la risposta di Matteo Salvini a fine aprile. Ora lo scenario è cambiato, non ci sono più le elezioni dietro l’angolo e anzi le urne possono diventare lo spettro da allontanare. Dentro Forza Italia e Fratelli d’Italia c’è chi teme che la Lega abbia tutto l’interesse a prendere tempo e a non creare elementi di turbativa. Secondo qualcuno potrebbe virare su una legge tutta proporzionale che è poi ciò che chiede il Movimento Cinquestelle. Un modo per avere le mani libere e la possibilità di muoversi a tutto campo con alleanze post-voto.

Se questo accadesse lo scenario politico potrebbe essere occupato da cinque poli: Lega; Cinquestelle; Forza Italia-Pd moderato; una forza di sinistra e Fratelli d’Italia unita ad altre forze di destra. Una piccola rivoluzione che ridisegnerebbe completamente la politica italiana degli ultimi 25 anni. [

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