Legittimo sospendere il lavoratore che rifiuta di vaccinarsi e dunque legittimo anche bloccare il suo stipendio. Non mancherà di suscitare dibattito la decisione presa dal presidente del Tribunale di Modena. Il caso riguarda alcuni fisioterapisti che operavano in una residenza per anziani, dunque a contatto con i più fragili. Dato che si sono rifiutati di sottoporsi alla profilassi sono stati considerati inidonei per le relative mansioni, sospesi dalle attività e dalla retribuzione. A commentare la sentenza è l'avvocato Laura Papa.
La decisione del Tribunale di Modena, sarà confermata nei successivi gradi?
«La decisione è coerente con il DL 44/2021 che ha introdotto l'obbligo di vaccinarsi per gli operatori sanitari, prevedendo espressamente la sospensione dalle mansioni e dalle retribuzione per chi non vi provveda ed è anche in linea con le decisioni dei Tribunali di Belluno e di Udine. Sia il legislatore che i tribunali sono unanimi nel diffondere il relativo consenso alla vaccinazione per bloccare il diffondersi della pandemia, in relazione alle attività a stretto contatto con il pubblico che durante il primo lockdown sono state oggetto di chiusure».
Nel nostro ordinamento è possibile imporre il vaccino in mancanza di una norma al riguardo?
«Assolutamente sì. La sentenza del Tribunale di Modena richiama l'art. 2087 del codice civile che impone in capo al datore di lavoro l'obbligo di garantire ai propri dipendenti la sicurezza psico/fisica nell'espletamento delle relative mansioni. Tale norma impone alle aziende di applicare tutte le misure di sicurezza rite idonee a tutelare l'integrità dei lavoratori. Nome precedenti prevedono espressamente che il datore di lavoro metta a disposizione anche eventuali vaccini nel caso di elevati rischi da contagio».
La sospensione in caso di rifiuto al vaccino riguarda solo gli operatori sanitari o anche gli altri lavoratori?
«Ad oggi, il DL n. 44/2021 prevede la sospensione dalle mansioni e dalla retribuzione solo per gli operatori sanitari. Tuttavia, sulla scorta della sopra menzionata normativa simili conseguenze sono applicabili a qualsiasi altro settore, in particolare dove le mansioni dei lavoratori coinvolti prevedano uno stretto contatto con il pubblico»
Si giungerà all'obbligo di green pass sul lavoro?
«Assolutamente sì.
La Corte Costituzionale ha già avuto, a suo tempo, modo di affermare la legittimità dei test per accertare l'eventuale sieropositività prima dell'assunzione, in epoca di Aids. In linea con tale orientamento può oggi essere richiesto il green pass per svolgere attività lavorative, quantomeno, per quelle a stretto contatto con il pubblico».
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