Letta si congratula con Giuseppi: base Pd in rivolta

Il popolo dem insorge contro il segretario: "Come si fa a elogiare un'elezione farsa?"

Letta si congratula con Giuseppi: base Pd in rivolta

Enrico Letta si complimenta con l'elezione «farlocca» di Giuseppe Conte, nuovo leader del M5s, e commette il più classico degli autogol. La platea dem insorge per la «sviolinata»: il segretario Pd viene letteralmente sommerso da insulti e «vaffa» stile grillino.

All'indomani del plebiscito, senza avversari, di Conte, Letta prova a lanciare un assist: «Complimenti e un grande in bocca al lupo da tutti noi a Giuseppe Conte per l'elezione a presidente del Movimento 5 stelle», scrive dal suo profilo Twitter. I follower non gradiscono. E per Letta è una disfatta.

«Che brutta fine», scrive Michele Di Giglio. Il tono dei messaggi è quasi identico. «Segretario, se vuole fare gli auguri al suo alleato strutturale, faccia pure, ma per il bene della sua immagine politica, della lingua italiana e della logica eviti di dire che è stato eletto», rincara Antonino Minciullo.

David S. puntualizza: «Certo che vi mettete d'impegno a non farvi votare. Credete nelle primarie come trionfo di democrazia e partecipazione e avete il coraggio di chiamare votazione online a unico candidato fatto dall'equivalente di una borgata romana elezione?».

Brilla aggiunge: «Non vedo caro Letta come ci si possa complimentare per una elezione che non è scelta ma sudditanza ad un nominativo imposto. Se proprio vuole i complimenti li faccia privatamente per non perdere quei pochi voti sopravvissuti al Pd».

La rivolta social è la spia del malessere che serpeggia tra i militanti del Pd per l'alleanza con i Cinque Stelle. Ma i vertici insistono. Anzi, l'investitura di Conte risveglia dopo un lungo letargo Goffredo Bettini, l'ideologo dei giallorossi: «L'elezione di Conte a presidente del Movimento 5 stelle con una grandissima maggioranza di consensi è un fatto positivo per il centrosinistra, la democrazia italiana e la stabilizzazione ulteriore del governo Draghi. Si apre una nuova pagina per l'esperienza politica ispirata e fondata da Beppe Grillo. C'è un grande spazio per una ricerca unitaria e per ridurre le distanze che ancora ci sono con il Pd di Letta e la sinistra. Una ricerca iniziata e rafforzata durante gli ultimi due anni del governo presieduto da Conte» sentenzia Bettini.

Intanto sulla consultazione grillina incombe un giallo. Il M5S può vantarsi di essere l'unico partito al mondo che dimezza i voti e triplica gli iscritti. I conti sul Conte leader non tornano. Nel 2017, per la consultazione che incoronò Luigi di Maio capo dei Cinque stelle, gli iscritti del M5s, chiamati a votare, furono 37mila circa.

Di Maio si impose con 30.963 voti. Tre anni fa il M5S viaggiava con percentuali altissime: pochi mesi dopo l'investitura di Di Maio, marzo 2018, i Cinque stelle raccolsero il 32,7% dei voti. Oggi tutti i sondaggi quotano il M5s tra il 15 e 16 %: i consensi sono dimezzati negli ultimi tre anni.

Eppure, stando ai numeri diffusi da Vito Crimi, gli iscritti che hanno preso parte all'elezione di Conte sono triplicati: passando dai 37mila del 2017 ai 115mila di oggi. E Conte ha praticamente doppiato Di Maio. Raccogliendo 67.064 voti rispetto ai 30mila del ministro degli Esteri. Un vero mistero degno delle primarie in salsa cinese del Pd.

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