
La lettera con le contromosse dell'Italia da spedire a Bruxelles sarebbe pronta. Di fatto sul testo da inviare alla Commissione europea si discute da settimane ma la linea dettata dai due vicepremier, Di Maio e Salvini è molto chiara: indietro non si torna. Ma attenzione: Tria potrebbe cambiare i piani dei leader del Movimento Cinque Stelle e della Lega. Il ministro del Tesoro infatti vorrebbe dare una limata all'obiettivo di crescita per il 2019 per cercare di convincere l'Ue della fattibilità delle proposte avanzate in manovra. La mossa di via XX Settembre porterebbe le previsioni dall'1,5 per cento all'1,3 per cento, lasciando comunque intatto l'obiettivo deficit fissato al 2,4 per cento.
Chiusura da parte del Movimento Cinque Stelle e forti dubbi da parte della Lega. Il punto da tenere per la Lega e il Movimento è molto chiaro: blindare reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni. Una voce di costo che ammonta a ben 14 miliardi di euro per il 2019. Seguendo questa linea sarà di fatto impossibile evitare la procedura di infrazione. Proprio quella che Tria cercherà di evitare fino all'ultimo istante.
Ma sulla manovra di fatto si gioca una partita tutta interna al governo. Il ministro del Tesoro è sempre più una voce fuori dal coro della guerra a Bruxelles dichiarata da Lega e M5s. Una condizione che potrebbe incrinare e non poco gli equilibri all'interno dell'esecutivo.