Economia

Manovra, c'è intesa sul 2,4%: Tria cede a Salvini e Di Maio

Il governo trova l'accordo: Lega e M5s vincono le resistenze di Tria. C'è il superamento della legge Fornero. Stanziati 10 miliardi per il reddito di cittadinanza e 1,5 miliardi per le vittime delle banche

Manovra, c'è intesa sul 2,4%: Tria cede a Salvini e Di Maio

Alla fine Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono riusciti a vincere le resistenze del ministro dell'Economia Giovanni Tria. L'accordo politico, al termine dei due vertici che hanno preceduto il Consiglo dei ministri, è stato sul livello del rapporto deficit-Pil al 2,4% per tre anni (2019, 2020 e 2021). Un risultato che soddisfa pienamente sia la Lega sia il Movimento 5 Stelle, ma che scontenta sicuramente l'Unione europea che ha già minacciato la bocciatura della legge di Bilancio in caso di un deficit sopra il 2%.

"Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400mila persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni. Nessun aumento dell'Iva. Pienamente soddisfatto degli obiettivi raggiunti". Al termine del secondo vertice, che ha visto Tria cedere poco alla volta alle richieste dei due azionisti di maggioranza, Salvini esulta per gli "obiettivi raggiunti". Non è da meno Di Maio parla apertamente di "manovra del popolo" che "cancellerà la poverà grazie al reddito di cittadinanza" per il quale sono stati stanziati 10 miliardi di euro. "E chi ha lavorato una vita - continua il vicepremier grillino - ora potrà finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro Paese per avere un'opportunità". Oltre al superamento della legge Fornero, il governo inserirà nella manovra economica anche la pensione di cittadinanza che alzerà la minima a 780 euro.

L'intesa arriva al termine di una giornata ad altissima tensione. Alla fine ha prevalso la linea della stabilità, piuttosto che lo scontro sui decimali. Un passo indietro di Tria avrebbe avuto conseguenze che anche i vertici istituzionali hanno spinto per evitare. Da qui l'accordo in extremis sul fissare al 2,4% il rapporto deficit-Pil. In un primo momento Tria era disposto ad alzare l'asticella fino al 2,1% per poi spingersi, sotto il pressing di Di Maio e Salvini, fino al 2,4%. Un tetto che serve al Movimento 5 stelle e alla Lega per poter realizzare sia il programma sul reddito di cittadinanza che "quota cento" per le pensioni. "Oggi è un giorno storico, oggi è cambiata l'Italia - esulta Di Maio su Facebook - per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi - prosegue - sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificato i privilegi e gli interessi dei potenti". Tra le misure che saranno inserite nella manovra economica ci sono anche i risarcimenti alle persone che negli anni passati sono stati truffati delle banche. Per loro è stato istituito un fondo ad hoc da 1,5 miliardi di euro.

"Sono felice - chiosa ancora Di Maio - insieme abbiamo dimostrato che cambiare il Paese si può e che i soldi ci sono".

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