Un milione di morti. Una cifra che fa impressione. Quello di una metropoli. Sterminata da un anno all'altro.
Un milione di morti è il record appena battuto dall'Europa. Il suo pedaggio al Covid. La prima regione del mondo a raggiungere questo poco commendevole primato. Gli Stati Uniti, per dire, ha contato 552mila morti, ed è in testa alla classifica per nazioni. E i decessi totali provocati dal Coronavirus, secondo il sito Woldometers, sono stati finora 2.707.228, più o meno gli abitanti di Roma. Un milione, anzi, 1.000.062, nel Vecchio Continente.
Il calcolo la ha fatto la Reuters e fa abbastanza impressione. Concentrati come siamo sul piano vaccinale dell'Ue e delle singole nazioni rischiamo di dimenticarci che il Covid richiede ogni giorno il suo pesante tributo di vite umani. Giorno dopo giorno. In testa c'è il Regno Unito, con 126.026 decessi. segue ahinoi l'Italia, con 104.241. Poi Russia (94.267), Francia (91.679), Germania (74.984), Spagna (72.910), Polonia (48.807), Ucraina (25.515), repubblica Ceca (24.331) e tutti gli altri Paesi a seguire.
Il record fa impressione perché proprio l'Europa, soprattutto l'Unione europea che raccoglie ventisette dei cinquantuno Stati europei, appare in grande difficoltà sul fronte del vaccino, l'unica arma con cui possiamo davvero sconfiggere questo nemico implacabile. Nella regione europea sono state somministrate circa 12 dosi di vaccino ogni 100 persone, un tasso inferiore rispetto a quello degli Stati Uniti che hanno somministrato circa 34 dosi ogni 100 persone, secondo i dati di Our World in Data. A livello globale, Israele è in testa, con 110 dosi somministrate ogni 100 individui (non sembri una contraddizione: molti vaccini richiedono due dosi). Una situazione tutt'altro che rosea, considerando, che spinge la commissaria Ursula von der Leyen a dire che la situazione sta peggiorando. «Vediamo la cresta di una terza ondata che si sta formando negli stati membri e sappiamo che dobbiamo accelerare i tassi di vaccinazione».
Ieri Angela Merkel, leader del più importante Paese dell'Ue, ha detto che «purtroppo dovremo usare il freno di emergenza» sulle riaperture, «e avrei voluto che non ce ne fosse bisogno». merkel ha parlato di una situazione molto difficile per i contagi: «Abbiamo una crescita esponenziale e siamo molto vicini ad un'incidenza settimanale di 100 nuovi contagi ogni 100mila abitanti (l'Italia è a 262).
Si parla chiaramente di terza ondata in Francia, dove a Parigi a mezzanotte è scattato un nuovo lockdown e circa 21 milioni di persone in 16 zone del Paese sono sottoposte a nuove misure restrittive per la durata di quattro settimane.
Nel paese transalpino nelle ultime ventiquattr'ore sono registrati 35mila nuovi casi. Particolarmente preoccupante la situazione nella capitale, dove 1.200 persone sono ricoverate in terapia intensiva, un numero maggiore rispetto al picco della seconda ondata a novembre.
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