Riciclati, miracolati venuti dal nulla, raccomandati dalla ditta (la Casaleggio Associati), simpatizzanti che passavano di lì, oppure assessori ceduti da altre giunte grilline, come l'ultimo acquisto della Raggi, in comodato d'uso dalla giunta Nogarin di Livorno. Trovare un assessore per il M5s è un'impresa ardua, non avendo una classe dirigente da cui pescare. Così capita che il curriculum dei prescelti possa risultare eccentrico. Quello di Gianni Lemmetti, neo assessore al Bilancio del Campidoglio, famoso per le t-shirt da osteria con frasi scurrili sfoggiate in abbinata ai bermuda anche in veste ufficiale al Comune di Livorno (ma per l'esordio in Campidoglio ha sfoggiato un abito grigio), racconta ad esempio di un «ex cassiere alla discoteca Seven Apples di Focette», a cui è seguito «un po' di tempo all'estero, Est Europa, Marocco», ma anche «Lucca», considerata evidentemente terra straniera da uno di Livorno. Sostituisce Andrea Mazzillo, un altro dal cv curioso: ex candidato col Pd, dipendente in aspettativa di Equitalia, che Grillo vuole chiudere, già attivista grillino noto più che altro per un intervento dal pubblico a Piazza Pulita su La7. Ma se spuntano dal nulla, ci ritornano anche rapidamente, specie a Roma dove un assessore dura meno dell'attesa di un bus Atac. Mazzillo a sua volta sostituiva il precedente assessore al Bilancio (sopravvissuto pochi giorni), il magistrato Raffaele De Dominicis. Scelto come? Lo spiegò candidamente lui stesso, provocando un polverone: «Un amico, l'avvocato Sammarco, mi ha chiesto la disponibilità e io ho ritenuto di dovermi mettere a disposizione». Cioè lo studio Sammarco, dove ha svolto il praticantato proprio Virginia Raggi (e che ha difeso Cesare Previti, particolare omesso dalla sindaca nella propria biografia).
Oltre alla raccomandazione di avvocati amici, il ripescaggio di tecnici già in quota a giunte del passato è un peccato inevitabile per i grillini, a dispetto delle intenzioni di verginità politica. A Torino, nella squadra della Appendino, per il Bilancio è stato chiamato Sergio Rolando, che aveva gestito i conti in Regione sia durante la stagione del leghista Roberto Cota sia con la piddina Mercedes Bresso.
L'alternativa è l'autocandidatura: vuoi fare l'assessore regionale nel Lazio? Mandi una mail a assessori@lazio5stelle.it e ci provi, come ha spiegato il consigliere regionale grillino Davide Barillari. Ma l'autocandidatura è un'iniziativa diffusa tra le amministrazioni M5s. Che però, spesso, finiscono con lo scegliere candidati molto graditi alla Casaleggio Associati, chissà perché.
Ad esempio l'assessore alle Partecipate di Roma, Massimo Colomban, è un nome arrivato in busta chiusa da Davide Casaleggio, che nella giunta capitolina ha un altro uomo di fiducia, Adriano Meloni, assessore allo Sviluppo Economico ed ex partner della Casaleggio Associati. Altri sono stati sponsorizzati dall'indagato Marra, altri da Di Maio, altri affossati dai colonnelli grillini a Roma. Tutto in casa, ma la colpa dei disastri poi è sempre di chi li ha preceduti.
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