«Me l'hanno massacrata, maledetti, neanche un animale avrebbe avuto questa ferocia...». Lo sfogo riportato dal Corriere della Sera del padre della diciassettenne ritrovata in un pozza di sangue dopo la serata in discoteca e l'aggressione successiva nel parco di Montelupo, non è passato inosservato. Un papà sbalordito, sotto choc che ora se la prende con i tre amici ieri in visita all'ospedale San Giuseppe di Empoli, dove la ragazza è ricoverata in terapia intensiva. Li accusa di non aver difeso la figlia, di non aver fatto nulla per evitare questo.
«Lo capisci sì o no che ora lei è in terapia intensiva? Che è grave? Lo capisci?», grida in faccia a uno di loro. Lo zio della giovane e i poliziotti cercano di separarli. Piano piano la situazione sembra tornare calma, anche perché le condizioni della ragazza iniziano a migliorare. «Ha un occhio tumefatto, ma per ora il sanguinamento al cervello si è fermato spiega il padre . Le hanno fatto la tac, ma non ha ripreso conoscenza» dice, mentre cerca di ricostruire cosa è accaduto alla figlia la sera prima. Gli amici erano assieme a lei e questo potrebbe dare qualche indizio in più. E così un poliziotto prende per braccio un ragazzo: «Mi spieghi perché stamattina non sei venuto a raccontarcelo?». «E io che ne sapevo? Sono andato in palestra...», replica lui. Uno di loro, l'ex fidanzato, viene portato in commissariato e gli altri se la prendono a male. «Ma perché ci chiedete i documenti? Non è un nostro diritto venire a trovare una nostra amica?». Fatalmente si incrociano con i familiari della giovane che stanno uscendo dall'ospedale. Solo la prontezza dei poliziotti evita la rissa. «Io ho paura. Siamo abbandonati a noi stessi protesta lo zio tutti questi poliziotti dovevano esserci ieri sera, oggi non servono più. È inaccettabile che succeda questo a una ragazza».
Il programma per quella sera prevedeva cenetta con un'amica dalla quale doveva restare a dormire e serata in un locale.
Il padre ricorda l'ultima volta che l'ha vista, che l'ha salutata: «L'ho accompagnata al pullman a Fucecchio, veniva a Montelupo da un'amica, andavano a cena, poi a ballare e restava a dormire da lei». Non era la prima volta. La ragazza andava spesso a ballare al «Jump» di Montelupo, nella zona industriale. Il padre era tranquillo. Fino alla telefonata che nessun padre vorrebbe ricevere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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