"L'ho uccisa, ora tocca a me". L'sms all'amico e poi il suicidio: esplosi 7 proiettili per gelosia

La guardia giurata ha usato la pistola d'ordinanza. La sera prima lei era alla pizzata di classe col figlio

"L'ho uccisa, ora tocca a me". L'sms all'amico e poi il suicidio: esplosi 7 proiettili per gelosia
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I familiari sono stati interrogati per tutta la giornata di ieri. Gli inquirenti vogliono ricostruire con precisione cosa sia accaduto giovedì pomeriggio a Cene, nella Bergamasca, e quale sia il movente dell'omicidio di Elena Belloli, uccisa dal marito Rubens Bertocchi prima di togliersi la vita.

Una vita insieme, quella dei due coniugi: lui aveva superato due gravi malattie e aveva perso il lavoro nel piccolo negozio di famiglia sotto casa, che non era riuscito a sopravvivere alla pandemia; l'uomo era così stato costretto a chiudere ma aveva poi trovato impiego come custode. Elena Belloli, 52 anni compiuti solo il 26 maggio, lavorava invece nello studio di un ingegnere ed era una grande tifosa dell'Inter. Nelle sue foto ricorre spesso proprio la maglia nerazzurra. Una vita semplice spezzata in un pomeriggio di inizio giugno da un colpo di pistola, che rimbomba nel silenzio di Cene prima di un secondo fragore. «È incredibile, era una famiglia normale che conoscevamo tutti», ha detto nelle scorse ore il sindaco del paese Emilio Moreni, incredulo dopo l'accaduto. Secondo i carabinieri di Clusone nella vita dei due potrebbe essersi insediata la gelosia: sarebbe stata proprio la convinzione che la moglie lo tradisse a far scatenare la furia di Bertocchi. Insieme ai rilievi, coordinati dal pm Giampiero Golluccio, sono subito state disposte anche le perquisizioni: e sul cellulare dell'uomo esaminato sono stati trovati indizi che permetterebbero di individuare proprio nella gelosia il probabile movente.

Quel pomeriggio potrebbe esserci stata una discussione, diventata improvvisamente violenta: quel che è certo è che il 54enne ha afferrato la calibro 22 che teneva in casa da quando anni fa era andato a sparare a un poligono di tiro. L'ha rivolta prima contro Elena freddandola, poi ha scritto un messaggio a un amico: «Ho ucciso mia moglie, mi ammazzo». E si è tolto la vita. La scena della tragedia di via Fanti si è spalancata davanti agli occhi del figlio 20enne della coppia (il minore ha solo 11 anni). Andrea, tornando a casa poco dopo l'omicidio-suicidio, ha trovato la porta d'ingresso chiusa dall'interno mentre la vicina gli raccontava di aver sentito due colpi. Ha chiamato le forze dell'ordine, che hanno sbloccato la porta dell'appartamento.

L'arma era ancora vicino al corpo senza vita dell'uomo. I due cadaveri a terra, a poca distanza l'uno dall'altro. Il femminicidio è reso ancora più drammatico dal fatto che la coppia lascia due figli, di cui uno di soli undici anni.

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