Alla fine il Congresso ha approvato il mega piano di sostegno economico da 1900 miliardi di dollari voluto dal presidente Joe Biden. Non c'è stato alcun voto bipartisan: il piano è passato ieri alla Camera dei Rappresentanti, dopo la luce verde già ottenuta in Senato, con i soli voti dei democratici (che hanno anzi fatto registrare una singola defezione, per un risultato finale di 220 contro 211) e nessuno dalla opposizione repubblicana. La quale ha trovato nella formulazione del piano varie ragioni per non sostenerlo: dalla critica al fatto stesso che si tratti del più costoso nella storia degli Stati Uniti a quella contro la sua concezione «a pioggia», mentre i repubblicani avrebbero voluto che i fondi statali fossero più mirati e che non finissero anche nelle tasche di quanti non hanno registrato perdite nello scorso anno a causa dell'epidemia di Covid-19. Una opposizione ideologica dunque, contraria all'idea del costoso intervento statale e favorevole invece a un'oculata e misurata iniezione di stimoli economici destinata solo a chi ne avesse inequivocabilmente bisogno.
Gli analisti sono concordi su un fatto: il livello di efficacia con cui gli aiuti distribuiti dal governo raggiungeranno i loro obiettivi determineranno sicuramente il successo (o eventualmente l'insuccesso) dell'Amministrazione Biden nel suo primo termine. In altre parole, se la gigantesca cifra stanziata riuscirà effettivamente a rilanciare l'economia senza «drogarla», il presidente democratico potrà intestarsi un grande successo e passare all'incasso politico nelle prossime elezioni di medio termine, specialmente considerando che i repubblicani a quell'eventuale successo non avranno in alcun modo contribuito. D'altra parte, la spaccatura tra le due metà politiche d'America su un tema così patriottico come il sostegno alla nazione martoriata dal Covid è un fatto negativo per Biden, che fin dalla sua inaugurazione ha insistito sul concetto di collaborazione tra avversari nell'interesse nazionale.
Ma cosa contiene esattamente il pacchetto di stimolo all'economia votato dal Congresso americano? Ben 1400 miliardi dollari sono destinati a pagamenti una tantum che il governo verserà direttamente alla maggior parte dei cittadini statunitensi. Circa 350 miliardi andranno ai governi dei cinquanta Stati e alle amministrazioni locali, altri 130 saranno investiti nella riapertura delle scuole, una cinquantina alimenteranno la ricerca sul coronavirus e 14 verranno spesi per la distribuzione del vaccino (a proposito del quale Biden ha promesso che «se avanzeranno delle dosi le condivideremo con il resto del mondo»). Da ultimo, il piano prevede l'estensione fino al prossimo settembre dei sussidi settimanali di disoccupazione, per un costo stimato attorno ai 300 miliardi di dollari.
Da notare che uno dei cavalli di battaglia del presidente, l'innalzamento a livello nazionale della paga minima oraria da 7,25 a 15 dollari, si è «azzoppato» al Senato e non è quindi stato possibile inserirlo nel testo finale. Si tratta in ogni caso, complessivamente, di un pacchetto colossale, che assicura alle famiglie americane a basso reddito un sostegno economico senza precedenti.
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