
Dense nuvole di fumo si sono alzate ieri pomeriggio su Sana'a, la capitale dello Yemen, dopo un attacco aereo israeliano. Il raid ha coinvolto oltre 10 jet da combattimento che hanno centrato 15 obiettivi a Sana'a e nell'area di al-Jawf, a nord della capitale.
L'operazione è stata denominata Ring the Bells. Il nuovo bombardamento arriva dopo che gli Houthi hanno lanciato decine di droni nei giorni scorsi, prendendo di mira anche l'aeroporto di Ramon, vicino a Eilat, domenica scorsa. Gli Houthi, gruppo ribelle sostenuto e foraggiato dall'Iran, controlla gran parte del territorio nord-occidentale del Paese dal 2014. Dall'inizio della guerra israeliana contro Hamas nella Striscia nell'ottobre 2023, gli Houthi hanno regolarmente tirato missili contro lo Stato ebraico e colpito navi commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, sostenendo di agire in solidarietà con i palestinesi di Gaza. L'Idf ha precisato, dopo l'incursione, che l'aviazione ha bersagliato "campi militari, il quartier generale del dipartimento di propaganda militare del movimento zaydita e un deposito di carburante".
"Durante la guerra, il quartier generale ha guidato la propaganda e il terrorismo psicologico del regime" ha spiegato l'esercito di Tel Aviv. Il portavoce delle forze armate yemenite ha precisato, però, che le difese aeree del Paese hanno sparato diversi missili terra-aria e bloccato gran parte dell'incursione di Israele. E ha aggiunto anche che alcune unità attaccanti sono state "costrette a ritirarsi" prima che il raid potesse essere effettuato. "Martiri, feriti e diverse case danneggiate a seguito dell'aggressione israeliana" ha riportato la televisione Al-Masirah di proprietà del gruppo sciita ribelle. I morti infatti sarebbero 9 e 118 i feriti. "Chiunque ci colpisca, chiunque ci attacchi, lo raggiungeremo" ha promesso Benjamin Netanyahu. Anche nella Striscia la battaglia non si placa.
Dopo l'avviso di evacuazione, l'aeronautica di Tel Aviv ha bersagliato la torre Tayba a Gaza City. Contemporaneamente, sono stati lanciati volantini nel quartiere Al-Nasr con il testo "L'Idf prenderà il controllo della vostra zona per espellere la banda criminale di Hamas, che non ha pietà di voi. Hamas ha rifiutato tutti i tentativi di raggiungere un accordo, e insiste a perseguire solo i suoi interessi".
Ai civili è stato ordinato di abbandonare Gaza City per dirigersi verso la zona umanitaria designata da Israele, nella parte meridionale della Striscia. L'esercito dello Stato ebraico ha già demolito diversi edifici di Gaza City alti dai 10 ai 15 piani. Circa 150mila palestinesi hanno lasciato la città dell'enclave, di cui decine di migliaia nelle ultime 24 ore.
L'agenzia di stampa Wafa ha riferito che dall'alba 34 civili della Striscia sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani. Mentre 15 gazawi sono morti e altri sono rimasti feriti in un raid che ha colpito le tende che ospitavano gli sfollati a ovest di Gaza City.