L'impianto riaperto otto giorni fa. Il nodo controlli e il freno inattivo

Il ritorno in funzione dopo l'inverno. Il mancato funzionamento del sistema di emergenza a monte, nessuno stop nonostante il vento

L'impianto riaperto otto giorni fa. Il nodo controlli e il freno inattivo
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«Una tragedia inimmaginabile e imprevedibile» commenta Umberto De Gregorio, responsabile di Eav, l'azienda regionale che gestisce la funivia di Faito. «Andrà fatta chiarezza» sostiene ricordando i dati dell'anno scorso, quando l'impianto ha trasportato 108mila passeggeri senza problemi. La Procura di Torre Annunziata, coordinata dal procuratore capo Nunzio Fragliasso, ha aperto un fascicolo.

Tutto è ancora da capire: cosa è andato storto nei lavori di manutenzione? Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca conferma siano finiti appena un mese fa. L'impianto era stato riaperto 8 giorni fa esatti, dopo la pausa invernale, fiore all'occhiello da sfoderare con i turisti per le vacanze di Pasqua: un viaggio di 8 minuti, dallo splendido mare di Castellammare di Stabia fino alla cima del monte. De Gregorio e il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, avevano postato i video dell'inaugurazione, fieri di quel paesaggio mozzafiato.

Come mai i cavi, freschi di collaudo, non hanno tenuto? «Si è spezzato il cavo di trazione, ha funzionato il freno d'emergenza a valle ma evidentemente non quello della cabina che stava entrando nella stazione sulla sommità del Faito - dà una prima sommaria spiegazione il sindaco di Castellammare - La cabina è scesa giù per centinaia di metri, per poi terminare la sua corsa precipitando. Non credo sia mai rimasta sospesa in aria». Il sindaco assicura: «I dipendenti Eav hanno ripetuto che fanno sistematicamente le prove di sicurezza nel caso si dovesse spezzare il cavo di trazione». Eppure qualcosa si è inceppato.

Una delle possibili cause dell'incidente potrebbe essere legata al maltempo, lo stesso che ha reso molto difficili le operazioni di soccorso: quando il vento è molto forte di solito l'impianto chiude, così come è accaduto un paio di giorni fa per le condizioni meteo. Ma ieri non è arrivato nessun ordine di blocco dei viaggi. «Evidentemente - spiega De Gregorio - Il direttore di servizio, di gran qualità, ha ritenuto che le condizioni non fossero tali da imporre lo stop».

La funivia di Faito ha già alle spalle incidenti e una lunga storia di manutenzioni a singhiozzi. Nel 2012 le corse vengono interrotte per mancanza di fondi per l'adeguamento strutturale, nel 2013 l'impianto passa dalla gestione della Circumvesuviana a quella dell'Eav, ente Autonomo Volturno, un'azienda pubblica che opera nel trasporto pubblico in Campania. La riapertura è il 4 maggio del 2016. I lavori di ristrutturazione, senza mai interrompere l'attività dell'impianto, proseguono fino ai primi mesi del 2018. Poi l'esercizio normale.

Fino a ieri il più grosso incidente della funivia è quello del Ferragosto 1960 quando, a causa di un errore umano, una delle cabine giunge a valle senza riuscire a frenare la sua corsa precipitando così sui binari sottostanti della linea ferroviaria Circumvesuviana: 4 i morti. Trentuno i viaggiatori che rimangono feriti nello schianto. Dopo quella tragedia vengono effettuati lavori di manutenzione straordinaria e le cabine sostituite. Da allora, l'impianto è sottoposto a svariati interventi.

Nessuna vittima ma un enorme spavento nel luglio del 2021, a causa di un black out: la cabina che scende dal Monte Faito verso la stazione Circum di Castellammare di Stabia rimane bloccata oltre un'ora, con 31 persone a bordo (26 adulti e 5 bambini) a causa di un'interruzione dell'energia elettrica che riguarda il centro antico di Castellammare. I passeggeri a bordo vengono recuperati solo grazie all'entrata in funzione del gruppo elettrogeno.

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