La prima reazione alla notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Francesco Gaetano Caltagirone, Francesco Milleri e Luigi Lovaglio è arrivata dalla Borsa. Dove i titoli Mediobanca e Mps sono stati subito colpiti dalle vendite. Le azioni Mediobanca hanno poi archiviato la seduta lasciando sul terreno l'1,9% a 16,75 euro mentre quelle di Mps hanno ceduto il 4,5% a 8,33 euro. Poco mosse Generali (-0,12%) ed Essilux (-0,06% a Parigi). Poco dopo la banca senese guidata da Lovaglio ha diffuso un comunicato in cui informa di aver ricevuto la notifica da parte della Procura della Repubblica di Milano di un decreto di perquisizione. In tale contesto, aggiunge la nota, "è stato notificato un avviso di garanzia al dottor Luigi Lovaglio in qualità di amministratore delegato; le ipotesi di reato indicate nel documento fanno riferimento all'ostacolo alle funzioni di vigilanza ed alla manipolazione di mercato". L'istituto di Rocca Salimbeni sottolinea, inoltre, di essere "confidente di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato e manifesta piena fiducia nelle autorità competenti, a cui conferma completa collaborazione". In serata è giunta anche la nota di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio presieduta da Milleri in cui si legge che il cda "dichiara all'unanimità la totale estraneità dei propri membri ai fatti contestati e di aver sempre agito nel pieno rispetto delle regole del mercato e delle normative". Inoltre il consiglio si dice "certo" che "l'indagine in corso dimostrerà l'infondatezza e l'insussistenza della provvisoria contestazione, confermando l'estraneità del cda e dei suoi membri alle accuse mosse". Poco dopo è giunta anche la nota dal gruppo Caltagirone che "conferma piena fiducia nell'operato dell'autorità giudiziaria cui ha fornito e intendere fornire piena collaborazione, certo dell'assoluta correttezza dell'operato dei suoi esponenti che hanno costantemente agito nel rispetto delle regole che governano il mercato, rapportandosi trasparentemente con tutte le autorità di vigilanza". Nel pomeriggio, durante un'audizione al Senato, il presidente della Consob, Paolo Savona ha commentato la notizia con cautela: "Terminata l'audizione ci riuniremo e studieremo i documenti, che io non ho ancora visto", però "è un fatto molto delicato", ha detto. "Già nell'altra Commissione ho avvertito che ci sono alcune ipotesi di reato, come l'insider trading, che se la magistratura del tribunale finanziario affronta con i criteri delle riforma Cartabia, si può muovere solo avendo documentazioni certe. Dunque, noi non saremmo più grado di perseguire nessun insider trading. Il discorso di chiarire il rapporto con la magistratura è molto importante ed è in corso - ha sottolineato Savona - perché stiamo riscrivendo il memorandum of understanding tra noi e loro".
La vicenda ha naturalmente scosso il mondo della finanza, si veda l'impatto provocato sul mercato e sui titoli coinvolti. Ma la strumentalizzazione è tutta politica. E non è certamente un caso visto che il governo è impegnato nel braccio di ferro con i magistrati in vista del referendum sulla riforma della giustizia. Sul caso si è, così, avventata subito l'opposizione. A pochi minuti dall'uscita delle prime indiscrezioni, ecco la nota del grillino Mario Turco: "Presenteremo un'interrogazione su un quadro che si conferma sconcertante e a cui il governo non potrà più sottrarsi", ha scritto Turco per poi attaccare "l'esecutivo che ha messo le mani in pasta nella finanza". Aria fritta, che sa di nostalgia dei vecchi tempi in cui Beppe Grillo faceva le sue incursioni alle assemblee del Monte invocando la gogna per banchieri e politici. Dai ranghi della maggioranza è, invece, intervenuto Claudio Borghi, capogruppo della Lega in Commissione Bilancio al Senato: "Ha dato fastidio un'operazione ben fatta.
Per la giustizia del nostro Paese distruggere la banca più antica del mondo, come ha fatto la sinistra con una gestione scellerata per decenni, va bene e nessuno merita la galera. Invece salvare il Monte dal fallimento merita l'apertura di un'indagine".