Matteo Renzi tira un sospiro di sollievo. I sondaggi lo danno in lieve ripresa. Gli è riuscita l'impresa di spostare l'attenzione dai problemi interni (lo scandalo Etruria, il buco nei conti pubblici, l'emergenza immigrazione e l'allarme sicurezza) alzando la voce contro l'Unione europea e la Germania. Dopo una fase di caduta è, infatti, salita di una punto la fiducia sia nel premier (31%) sia nel governo (28%). I guai per gli italiani, però, restano. Anzi, più rimangono inevasi più si amplificano.
Secondo il sondaggio dell'Istituto Ixè di Roberto Weber, elaborato in esclusiva per Agorà, il Pd sale dello 0,4% nelle intenzioni di voto. Nel giro di una settimana il partito di Renzi è, infatti, passato dal 33,5% al 33,9%, confermando la tendenza positiva dell'ultimo periodo. Minima variazione (+0,1%) per il Movimento 5 Stelle che si assesta al 25,3% pagando le divisioni interne e, soprattutto, lo scandalo di Quarto. A preoccupare il premier è soprattutto il centrodestra che tiene botta nonostante l'occupazione dem della Rai e gli assalti mediatici dei renziani. Secondo Ixè, la Lega Nord cresce al 14,6% guadagnando mezzo punto in più nel giro di soli sette giorni.
Anche Forza Italia continua a marciare diritto attestandosi attorno all'11%, poco sotto all'indice della scorsaq settimana. Se si votasse oggi, però, l'affluenza sarebbe al 63,2%. Ci sarebbe, quindi, da andare a conquistare quegli indecisi che, lontani dal voto, non hanno ancora deciso dove posizionarsi,- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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