Potrebbe diventare un appuntamento fisso. Per ora via Zoom. Poi, a pandemia sconfitta, chissà. Silvio Berlusconi ha voluto intorno a un ideale tavolo i componenti azzurri del gabinetto Draghi insieme con i coordinatori del partito e i coordinatori regionali. Un modo per tastare il polso dell'attività di governo e verificare le esigenze del territorio.
Ma soprattutto un modo per ribadire la specificità del ruolo di Forza Italia nel governo di unità nazionale che proprio Silvio Berlusconi, per primo, aveva suggerito una volta conclamata la crisi del governo giallorosso di Giuseppe Conte. «Questo governo non è il nostro governo, lo sappiamo, non è il governo di Forza Italia e del centrodestra che avremmo voluto e che realizzeremo quando i numeri elettorali ce lo consentiranno - spiega il leader azzurro -. Però è un governo nato prima di tutto per una nostra sollecitazione. Siamo stati i primi a chiedere un esecutivo che esprimesse l'unità sostanziale del Paese di fronte all'emergenza, e a fare appello al Capo dello Stato affinché indicasse questa strada. Il governo Draghi è l'unica soluzione possibile a una condizione di emergenza come quella che stiamo attraversando». Il momento è delicato, però, non soltanto per l'emergenza sanitaria e per quella economica. È difficile in questo momento intavolare uno scontro squisitamente politico sulle differenti visioni della società e soprattutto difendere la propria identità. «Questa condizione - avverte Berlusconi - non è che temporanea anche se non finirà a breve. Parlo dell'emergenza sanitaria ma anche di quella economica, che purtroppo continuerà anche quando finalmente i vaccini avranno posto fine all'incubo della pandemia. Dunque il nostro compito oggi è ben chiaro, e per realizzarlo occorre la massima collaborazione fra chi ci rappresenta al governo e chi sul territorio fa sentire la voce di Forza Italia fra la gente». Berlusconi assicurato, insomma, «massima lealtà e il massimo spirito costruttivo» per collaborare all'attività del governo restando, però, « sentinelle dell'efficienza, della serietà e della credibilità» dell'azione di governo.
«Non possiamo attenderci che Draghi realizzi tutto quello che farebbe un governo di centrodestra, ma facciamo affidamento sulla sua autorevolezza perché si dia attuazione ad alcune scelte strategiche essenziali per far ripartire l'Italia. Mi riferisco all'impegno a una riduzione del carico fiscale soprattutto sui ceti medi, a una riforma burocratica, a scelte sulla giustizia in linea con lo stato di diritto e i modelli europei. Come partito di governo abbiamo una responsabilità e insieme un'opportunità a cui non possiamo rinunciare: dimostrare nei fatti, con la nostra azione, l'unicità di Forza Italia, la profonda differenza fra noi e gli altri, sia rispetto ai nostri storici avversari che anche ai nostri tradizionali alleati. Per farlo, dobbiamo sfruttare al meglio il nostro ruolo di forza responsabile di governo».
E sulla vita interna del partito Berlusconi ha voluto ribadire la differenza tra Forza Italia e quanto succede in altri grandi partiti.
«Tra noi non ci sono differenze di linea politica o di rivalità personale - conclude -. Non siamo il Pd o i Cinque Stelle. Non date sponda a chi vuole dipingere correnti che non ci sono e non ci possono essere al nostro interno».
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