L'intesa ormai è al traguardo: lista unica Renzi-Calenda

Oggi l'incontro tra i due leader, resta il nodo del simbolo. Si tratta su una divisione paritaria dei seggi

L'intesa ormai è al traguardo: lista unica Renzi-Calenda

Lista unica, divisione 50-50 dei posti in lista e il nome di Carlo Calenda nel simbolo. É questa la base della trattativa in corso tra Azione e Iv, un accordo che oggi, in un incontro tra i due leader, potrebbe prendere forma in maniera definitiva. L'ambizione è quella di «non essere un centrino», dice Matteo Renzi. «L'accordo con Azione? Non è ancora chiuso, se son rose fioriranno, dobbiamo farlo seriamente. Sono ottimista e prudente. Domani dobbiamo vederci io e Carlo Calenda e decidere se sì o no. Il terzo polo c'è da tanto tempo, la domanda è se riusciremo a rappresentarlo in modo serio, abbiamo tempo fino a venerdì. Non abbiamo ancora concluso».

L'ex premier non si nasconde e fa capire che la trattativa per la nascita è giunta davvero alla stretta finale, anche perché nel fine settimana suonerà il gong e scadrà il termine per la presentazione delle liste. Ma la quadra non è ancora stata trovata. Ieri mattina gli sherpa delle due squadre hanno avuto nuovi contatti. Uno dei punti in discussione riguarda la divisione dei collegi. Se fino alla giornata di martedì Azione insisteva per una divisione 60-40 ora si tratta su una divisione paritaria 50 e 50 (ci mancherebbe, i sondaggi ci danno pari e noi non abbiamo il problema delle firme, sottolineano i renziani, altrimenti buona fortuna e amici come prima) e una maggiore presenza televisiva di Carlo Calenda il cui nome dovrebbe campeggiare in maniera chiara nel simbolo, anche se si cercherà di giocarsi al meglio anche la fedeltà e la vicinanza al brand Draghi.

Restano sul tavolo, però, i nodi sulle candidature, legate soprattutto al proporzionale. Bisognerà decidere dove Renzi e Calenda si candideranno (il primo probabilmente al Senato, il secondo alla Camera). «Sulle questioni di fondo però l'accordo è raggiunto e ora si discute su altre cose rilevanti», spiega il leader di Azione a Omnibus. «Si lavora su una lista unica e ci sarà una chiara indicazione sulla leadership», ribadisce, credo che la squadra sia definita. È una squadra che mette insieme il generale Camporini ed Enrico Costa. Il primo obiettivo sarà cercare di tenere con la coalizione più riformista possibile Draghi a Palazzo Chigi». Come? «Con una maggioranza Ursula, una coalizione larga».

L'importante, spiegano, a questo punto è trovare il modo di confluire in un unico simbolo, tenendo conto che vincere i collegi sarà quasi impossibile. Dopo l'iniziale tentativo di Calenda di far passare la tesi delle due liste separate, sono stati gli stessi dirigenti di Azione a prendere atto dell'inopportunità di sottoporsi al vaglio del Viminale, al netto del parere favorevole di Sabino Cassese, andando al Rischiatutto e alla possibile esclusione delle liste. Oltre al piccolo dettaglio che presentandosi come coalizione bisognerebbe superare la soglia del 10%. Matteo Renzi si è invece schierato fin dal subito a favore della lista unica, anche per dare l'idea di un progetto concreto e di prospettiva e non di un semplice cartello elettorale.

Sulla leadership, se non ci sarà un accordo su uno dei due capi politici, si pensa a Mara Carfagna, Elena Bonetti e Maria Elena Boschi. «Sono orgoglioso di essere stato fuori dal teatrino di queste settimane - però se dobbiamo fare un accordo dobbiamo farlo in modo molto serio», argomenta Renzi. «Il terzo polo ha un senso se la sua cifra è quella competenza della classe politica, per questo bisogna fare un accordo serio. Le candidature e le liste sono le cose più facili. La vera domanda è se vogliamo fare un percorso per un polo del buonsenso in grado di incidere». Alla fine ci sarà l'intesa sulla leadership? «La leadership è il tema finale di questo percorso, vedremo se sarà uno di noi o se tutti e due dobbiamo fare un passo indietro.

Su questo io non ho alcun problema, ma prima si deve decidere lo scenario». E se la leadership fosse affidata al ticket Carfagna-Bonetti? Prima mettiamoci d'accordo sul resto e poi vediamo. Prima il progetto politico, poi le ambizioni personali».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica