L'offerta di Berlusconi: "Sì al proporzionale poi Grande coalizione"

Il Cavaliere a Porta a Porta apre al dopo voto «Mediaset per il Sì perché temono ritorsioni»

L'offerta di Berlusconi: "Sì al proporzionale poi Grande coalizione"

Berlusconi show a Porta a Porta. Il Cavaliere attacca Renzi, boccia la riforma ma poi svela il suo piano: «Spero in una nuova legge elettorale proporzionale per poi arrivare a una grosse koalition come in Germania». Berlusconi è fermo sul «No» al referendum ma svela: «Mediaset e le aziende sono per il Sì perché temono ritorsioni da parte di chi è al potere». Poi conferma l'alleanza con Lega e Fratelli d'Italia e ribadisce i suoi dubbi su Parisi.

L'esordio è con una battuta: «Perché sono per il «No»? Sa che me lo domando anch'io?». Ma poi massacra la riforma Renzi perché «inefficace e non riduce né i costi né il numero dei parlamentari a sufficienza». E poi, «con il combinato disposto dell'Italicum c'è il rischio di un regime». L'obiezione di Vespa: «Ma se la legge elettorale cambia?». Il Cavaliere si mostra dubbioso: «Renzi lo ha detto ma magari non mantiene la parola. Oppure si potrebbero sciogliere le Camere e andare al voto e il rischio dittatura sarebbe troppo alto».

Torna sul Nazareno e quella rottura del patto: «L'elezione di Mattarella fu solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Io non ho mai avuto nulla contro Mattarella come persona tanto che lasciai libertà di voto e una sessantina dei miei lo votarono. Si sta comportando bene ma contesto il metodo con cui è stato eletto».

Spiega, il Cavaliere, che se vince il «No» si potrà aprire una stagione nuova per arrivare a «una legge elettorale e a una riforma della Costituzione davvero condivisa. Ecco perché, avendo una grandissima maggioranza nel 2008 non toccai la Costituzione. Le riforme si fanno insieme». La sua convinzione, tuttavia, è che «anche se vincesse il No non si scioglieranno le Camere e il governo rimarrà in carica perché ha la maggioranza in Parlamento. Certo, Renzi ha fatto un errore perché ha personalizzato il referendum in quanto cerca una legittimazione popolare che non ha mai avuto». Non solo: «Credo che tutti i parlamentari non sono sicuri di tornare in Parlamento e sono attaccatissimi alla poltrona; inoltre non vedo tempi brevi per l'approvazione di una nuova legge elettorale».

Arriva un graffio ai suoi ex compagni di strada. Il fronte del No è composito? «Beh... Anche il fronte del Sì: con Alfano, Verdini e Cicchitto... Non mi sembra il Real Madrid». Si parla anche di centrodestra e Berlusconi scherza: «Avevo proposto lei, Vespa, come leader migliore della coalizione perché è una persona di buon senso». Parisi? I dubbi sono molti: «Non si può fare il federatore del centrodestra attaccando la classe dirigente di Forza Italia o Salvini. Bisogna essere in grado di farsi concavi e convessi. Salvini ha delle punte ma quando lo incontro diventa molto affabile; e con lui e la Meloni ho già scritto un programma di governo molto chiaro a base di meno tasse, meno tasse, meno tasse».

Salvini leader? «Ha proposto primarie perché è convinto di vincere ma occorre differenziare la propaganda dalle cose serie. Per esempio non credo che Trump farà quello che ha detto in campagna elettorale».

E quindi: «Sono alla ricerca disperata di un successore ma sono ancora qui per senso di responsabilità e senso dello Stato». Ultima concessione ha Renzi che ha due grandi qualità: «È un grande affabulatore; meglio di me. E poi ha 40 anni e molta energia che gli permette di stare ovunque a raccontare le sue bugie».

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