Guerra in Ucraina

L'ok Usa ai jet Ue per l'Ucraina "Niente negoziati, si combatte"

Dal G7 via libera all'addestramento dei piloti di Kiev. La Casa Bianca: "Non impediremo agli alleati di fornire F16"

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New York. Ritiro immediato di Mosca dall'Ucraina e nuove sanzioni contro la macchina da guerra russa. Nel primo giorno di lavori ad Hiroshima, tra i leader del G7 passa ancora una volta la linea dura della Casa Bianca. Il piano di pace resta solo quello di Volodymyr Zelensky, senza lasciare spazio agli sforzi diplomatici del Papa e del cinese Xi Jinping: «Rimaniamo impegnati nella diplomazia e sosteniamo gli sforzi seri del presidente ucraino nel definire i principi di base nella sua formula di pace in linea con la Carta Onu», sottolineano, ribadendo che la condizione imprescindibile per una pace giusta è il «ritiro completo e incondizionato delle truppe di Mosca dall'intero territorio ucraino».

«Il nostro sostegno a Kiev non vacillerà. Non ci stancheremo nel nostro impegno per mitigare l'impatto delle azioni illegali della Russia sul resto del mondo», precisano in una nota, annunciando l'arrivo di «nuove sanzioni per aumentare i costi per Mosca e coloro che sostengono il suo sforzo bellico». Oltre a impedire che la Russia possa utilizzare la tecnologia, le attrezzature industriali e i servizi dell'Occidente «che supportano la sua macchina da guerra». Nel mirino finisce anche l'export di diamanti: «continueremo a lavorare a stretto contatto per limitare il commercio e l'uso di diamanti estratti, lavorati o prodotti in Russia, impegnandoci con partner chiave al fine di garantire l'efficacia dell'attuazione di misure restrittive coordinate, anche attraverso tecnologie di tracciamento». A questo proposito, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov replica immediatamente che il mercato mondiale dei diamanti «è fluido e ricco di destinazioni alternative, se gli acquisti si fermano in un posto, cominciano in un altro». Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno deciso che non bloccheranno l'invio di jet F-16 all'Ucraina. Fonti dell'amministrazione Biden hanno ribadito che Washington resta riluttante ad inviare i propri jet, ma il presidente americano ha detto ai leader del G7 che sosterrà uno sforzo congiunto con alleati e partner per addestrare i piloti ucraini su velivoli di quarta generazione, compresi gli F-16. Formazione che, spiega un alto dirigente dell'amministrazione Usa, richiederà mesi per essere completata: l'addestramento avverrà in Europa, ma il personale americano parteciperà.

La decisione di Biden di sostenere una coalizione internazionale di jet da combattimento è definita «storica» da Zelensky: «Ciò migliorerà notevolmente il nostro esercito nel cielo, conto di discutere l'attuazione pratica a Hiroshima», afferma su Twitter. Il presidente ucraino, infatti, nelle ultime ore ha deciso di essere presente di persona, e non in videoconferenza, ad una sessione del vertice in Giappone nella sua giornata conclusiva. Il suo obiettivo è anche quello di incontrare leader, tra cui il premier indiano Narendra Modi e quello brasiliano Lui Inacio Lula da Silva, che finora sono rimasti neutrali e non si sono opposti all'aggressione di Mosca. Ieri, invece, Zelensky ha partecipato al summit della Lega Araba a Gedda, in Arabia Saudita, per «rafforzare le relazioni con Riad e il mondo arabo». «Durante i miei incontri affronteremo anche questioni energetiche», ha precisato, sottolineando che presenterà il suo piano di pace al principe ereditario Muhammad bin Salman. «L'Arabia Saudita svolge un ruolo significativo e siamo pronti a portare la nostra collaborazione a un nuovo livello», ha aggiunto. Parlando al summit, invece, ha accusato alcuni leader arabi di non essersi schierati a fianco del suo paese nella guerra.

«Sfortunatamente nel mondo e anche fra voi ci sono alcuni che hanno chiuso gli occhi di fronte alle annessioni illegittime», ha affermato, invitando i presenti a «guardare con onestà» al conflitto in corso.

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