Lombardia capofila del boom di casi. Ma resta in bianco "È caos tamponi"

In regione ieri quasi 13mila contagi, il record assoluto. La nuova variante responsabile del 40% delle infezioni. Ma gli ospedali reggono. Salta il tracciamento Ats, sistema di test in crisi

Lombardia capofila del boom di casi. Ma resta in bianco "È caos tamponi"

Milano. La variante Omicron impazza in Lombardia e fa triplicare i nuovi casi che segnano quota 13mila (12.955) su un totale di oltre 205mila tamponi complessivi, segnando il record assoluto dall'inizio della pandemia. Milano e la Lombardia si conquistano così il titolo di «focolaio d'Italia», anche se la regione si conferma in zona bianca anche la prossima settimana.

Secondo il report diffuso dalla Regione Lombardia, infatti, si stima che la variante Omicron sia pari al 40 per cento dei nuovi contagi: dei 337 casi finora scoperti grazie al sequenziamento dei tamponi molecolari positivi, risultano però solo sei ricoveri, nessuno dei quali in terapia intensiva.

I dati di questa settimana, ribadisce, però, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, registrano un tasso di occupazione dei letti in area medica «ancora sotto il 15 per cento, anche se, come in tutto il territorio nazionale, stiamo assistendo a una crescita importante dei contagi che ci spinge a tenere monitorata la situazione». In particolare i positivi degli ultimi 7 giorni sono 51.456, con un tasso di incidenza settimanale di 513 per 100mila abitanti. I ricoverati in area medica sono 56 in più di mercoledì per un totale di 1.408 (percentuale di occupazione dei letti al 13,8 per cento). Calano di due i ricoverati in terapia intensiva, dove sono 162 i letti occupati per una percentuale del 10,6.

La maggioranza dei ricoverati rimane tra i non vaccinati: «Nel mese di dicembre il rischio di decesso per i non vaccinati è stato di 1,8 più alto rispetto ai vaccinati (circa il doppio) - fa sapere Fontana - Per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva addirittura di 6,2% in più rispetto ai vaccinati. Una realtà che non si può ignorare».

L'assessore al Welfare del Comune di Milano Lamberto Bertolè (Pd) non perde occasione per fare polemica chiedendo alla Regione di «garantire un tracciamento rigoroso dei contatti attraverso indagini approfondite da parte di Ats sui nuovi positivi e la possibilità di fare un tampone antigienico o molecolare per tutti i cittadini che vogliono farne uno. I milanesi devono essere supportati da un sistema efficiente: le code che stiamo vedendo in queste ore fuori dalle farmacie milanesi non sono accettabili».

Proprio ieri l'Ordine dei Medici di Milano ha denunciato il malfunzionamento del portale Ats Milano per la prenotazione dei tamponi. «Una situazione ingestibile, che si nota dalle lunghe file davanti alle farmacie - attacca Roberto Carlo Rossi, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano - Un incontro in Regione ha messo una pezza autorizzando la richiesta del tampone con semplice foglio di ricettario o semplice e-mail del medico al paziente, ma resta il rischio che le strutture non accettino questa modalità e soprattutto fuori dai punti tampone, al freddo, si stanno formando code che durano anche molte ore. Siamo molto preoccupati per la situazione dei tamponi ed il malfunzionamento dei sistemi informatici proprio nei giorni in cui il governo studia l'ipotesi di imporre il test per tutti i locali al chiuso.

Il portale dell'Ats deve funzionare - insiste il presidente - soprattutto in un momento in cui diventa uno strumento essenziale per la limitazione della diffusione del virus e dopo settimane che lo segnaliamo. Infine, va potenziata la rete che esegue tamponi molecolari: con un aumento così rapido dei contagi bisogna correre subito ai ripari».

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