Coronavirus

L'Oms: "Non è detto che servano". E Arcuri denuncia gli speculatori

Dubbi sulla loro efficacia: "Meglio lavarsi bene le mani". Il commissario: "È intollerabile chi ne sta approfittando"

L'Oms: "Non è detto che servano". E Arcuri denuncia gli speculatori

È il caos sulle mascherine. Mentre aumentano i fenomeni speculativi, denunciati anche dal commissario Domenico Arcuri (nel tondo), l'Organizzazione mondiale della Sanità ribadisce che non esiste certezza sulla reale capacità delle mascherine di proteggere dal virus né chi le indossa né le persone intorno. È necessario ricorrere anche alle altre misure: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 40 secondi sfregando bene anche i pollici, il dorso e i polsi, non portare le mani agli occhi e al naso, indossare guanti, mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone. Non è un invito a non utilizzare le mascherine, ma a non sentirsi protetti perché le si indossa.

Acquistare una mascherina è difficile, per chi è in povertà o non ha casa, per molti lavoratori come chi effettua consegne a domicilio, che a volte opera senza protezione, per chi lavora nelle aziende più piccole, provate dalle necessità di garantire il servizio essenziale ma colpite dal calo di affari. Così anche per gli anziani meno benestanti, ed è noto che gli over 70 sono la categoria più a rischio, che devono tutelarsi anche per aprire la porta. Il tema riguarda tutti, perché nell'incertezza di sanificare le mascherine, cambiarne una dopo ogni uso ha un costo elevato: se prima della pandemia una mascherina costava 50 centesimi, adesso i prezzi sono in media quadruplicati, fino agli oltre 100 euro per i dispositivi più sofisticati.

Un'inchiesta telefonica di Altroconsumo in 122 farmacie e parafarmacie di otto città italiane (Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma) segnala che nel 43% dei punti vendita non ci sono mascherine. Se a Padova sono state trovate ovunque, a Roma erano assenti nel 76,2% dei casi, a Palermo nel 70%, a Bologna nel 50%, a Milano nel 42,9%, a Firenze nel 35 e a Napoli nel 25%. Arcuri insiste sui prezzi: «Una mascherina chirurgica non può essere rivenduta ad un prezzo 10 volte maggiore del costo, non è libertà di mercato ma speculazione due volte insopportabile, sui bisogni e sulla vita degli altri. Anche pochi casi sono intollerabili». I prezzi sono ballerini: se c'è chi le ancora le vende a 50 centesimi, si arriva a 7 o 8 euro per mascherine non di plastica, non lavabili, senza valvola e in autocertificazione. Per altro, la valvola protegge più chi indossa la mascherina che chi sta intorno e la mascherina con i soli filtri e senza valvola tutela più le persone intorno. L'Oms mette in guardia dall'effetto psicologico: «Non esistono al momento evidenze secondo cui indossare una mascherina (sia medica che di altro tipo) da parte di tutta la comunità possa impedire la trasmissione di infezione da virus respiratori, incluso Covid-19».

Per l'Oms «questa misura da sola» non basta.

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