Coronavirus

Londra, incontri vietati a più di 6 persone. Il premier: "Così evitiamo il lockdown"

L'inasprimento, al via dalla prossima settimana, è dovuto alla crescita dei positivi, 8.500 negli ultimi tre giorni, e agli 8 decessi

Londra, incontri vietati a più di 6 persone. Il premier: "Così evitiamo il lockdown"

Battere il virus con la regola del sei. Spera di farlo il governo inglese che da lunedì prossimo torna a vietare gli incontri tra più di sei persone, sia all'interno che all'aperto. Un inasprimento delle restrizioni che arriva improvviso, per tentare di limitare il violento aumento di contagi nel Regno Unito che negli ultimi tre giorni ha registrato 8.500 persone positive al Covid e 8 decessi.

Dalla prossima settimana quindi, niente più assembramenti di decine di persone nei pub, ma nemmeno picnic affollati nei parchi o grigliate nel giardino di casa assieme ai vicini. «Non si tratta di un lockdown, anzi sono misure messe in atto per evitarlo - ha spiegato ieri il premier Boris Johnson in una lunga conferenza stampa - per battere il virus dobbiamo agire tutti insieme. Le regole principali sono sempre le stesse, quello che ci prefiggiamo con queste limitazioni è ricordare alla gente che vanno rispettate sempre».

Indossare la mascherina, lavarsi le mani, restare distanziati: BoJo torna agli slogan usati nelle ore peggiori della pandemia fingendo una continuità di comunicazione nelle avvertenze del governo ai cittadini che di fatto non è mai esistita. Basti ricordare che da settimane a questa parte e fino a due giorni fa, il premier continuava a invitare i suoi connazionali a ritornare in ufficio in massa, suggerimento peraltro raccolto da una minoranza degli inglesi e soltanto dal 20% dei londinesi. Evidentemente le cifre dei contagi degli ultimi giorni e la ferma posizione dei consulenti scientifici gli hanno fatto cambiare idea per l'ennesima volta. Sicuramente sollevato il ministro alla Salute Matt Hancock, da sempre in contrasto con la politica del ritorno al lavoro predicata dal suo boss. Anche ieri Hancock - che non ha mai escluso del tutto un secondo lockdown - ha sottolineato che le misure in forza da lunedì sono destinate a rimanere per qualche mese anche se si è augurato «che si possa tornare tutti a vedersi in giro per Natale».

Previsti maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine e multe da 100 fino a 3.200 sterline in caso di infrazione. Nuove regole anche per i locali che ora saranno costretti per legge a prendere nota dei dati di tutti i loro clienti, mentre fino a ieri si trattava di una precauzione volontaria. Saranno poi obbligati a conservarli per 21 giorni e a consegnarli al servizio sanitario nazionale che si occupa del tracciamento di eventuali contagi. Gli orari di apertura delle attività potranno essere ridotte in aree dove si trovino focolai d'infezione com'è accaduto questa settimana a Bolton.

Infine, i moduli da compilare obbligatoriamente per tutti coloro che rientrano nel Regno Unito verranno semplificati, mentre verranno rafforzati i controlli ai confini. Esentati dalla regola del sei, saranno i luoghi di lavoro, le scuole ed eventi come matrimoni e funerali.

«In questo modo - ha sottolineato il premier - e con un ulteriore incremento dei tamponi fino a 500mila al giorno - speriamo di far ritornare quasi alla normalità alcuni settori che in questo momento sono ingrande sofferenza come i teatri».

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