Londra Il divorzio dall'Unione Europea potrebbe non costare neppure un penny alla Gran Bretagna. A sostenerlo è la commissione Affari finanziari della Camera dei Lord, come rivelava ieri il quotidiano The Times. Nella sezione dedicata a Brexit e il bilancio dell'Unione, gli esperti della Camera Alta - peraltro quasi tutti contrari all'uscita - affermano infatti che non esiste alcun obbligo legale nei confronti della Comunità riguardo agli impegni finanziari futuri compresi quelli presi dall'ex premier britannico Cameron. Quei sei miliardi di sterline stimati dal capo negoziatore della Brexit, Michael Barnier, come compenso per l'uscita, secondo la commissione non sono dovuti. E potrebbero non essere mai versati, in quanto il governo inglese si troverebbe in una posizione di forza, soprattutto se, dopo due anni di trattative, non si fosse trovato un accordo. Di certo, il parere della commissione non getta le basi per un divorzio amichevole. E, in verità, gli stessi Lord ammettono che rifiutarsi di onorare gli impegni finanziari comprometterebbe i rapporti del Regno Unito con gli altri Stati.
Se Theresa May intende restare, almeno transitoriamente, nel mercato unico, le converrebbe comunque allargare i cordoni della borsa. Anzi, secondo l'Ue, sarà comunque costretta a farlo, a dispetto di quanto sostiene la commissione della Camera. A Bruxelles infatti, neppure prendono in considerazione l'ipotesi che Londra se ne vada senza onorare gli accordi già in essere. «Nel corso della sua appartenenza all'Unione - ha replicato un portavoce della Commissione Ue - la Gran Bretagna ha assunto ed assumerà degli impegni economici che dovranno essere mantenuti ed onorati. Si tratta di un elemento essenziale dei negoziati per una separazione ordinata». Nel caso così non fosse l'Unione potrebbe anche trascinare il Regno Unito di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia in base all'articolo 70 della convenzione di Vienna sui trattati internazionali. E il buco di bilancio lasciato da Londra renderebbe parecchio ostili gli altri Paesi europei chiamati a rimpinguarlo. Quello che sembra certo fin d'ora, è che non si tratterà di un divorzio facile e il governo britannico farebbe bene a pensarci due volte prima inasprire i termini del confronto.
Anche perché uscire dall'Europa non è esattamente, come uscire da un club di golf, come aveva invece detto al Times una fonte vicina al governo. Nell'Unione, le buche da riempire rimangono, anche una volta che si abbandona il campo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.