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L'Ong ha disobbedito all'Italia: così ha preso a forza i migranti

L'Ong Mission Lifeline non ha rispettato gli ordini della Guardia costiera italiana e di quella di Tripoli. Ad affermarlo è stato il ministro dell'interno Matteo Salvini. Ecco come

L'Ong ha disobbedito all'Italia: così ha preso a forza i migranti

"Lifeline sta contravvenendo a tutte le regole e a tutte le leggi" del mare. Matteo Salvini, che si dice "molto arrabbiato", è da ore al telefono dal suo ufficio al Viminale per dirimere l'ultima spinosa questione. Protagonisti: Mission Lifeline (associazione tedesca con base a Malta e battente bandiera olandese), la Guardia costiera libica e quella italiana.

Prima i fatti. Stamattina l'Ong ha segnalato all'Mrcc di Roma la presenza di un barcone carico di immigrati, chiedendo il sostegno della nostra Marina. Sul posto, però, sono arrivati i guardiacoste di Tripoli. I disperati, secondo quanto spiegato dal ministro dell'Interno su Facebook, "erano su gommoni partiti dalla Libia su acque di competenza della Libia". Ricevuta la notifica da parte di Mission Lifeline, "la Guardia costiera italiana ha scritto alla Ong 'non muovetevi ci pensano le autorità libiche'. E lo stesso ha fatto la Libia", ha spiegato il capo del Viminale. "Cosa hanno fatto questi disgraziati? Mettendo a rischio la vita dei migranti, non hanno ascoltato le autorità italiane e libiche e sono forzosamente intervenuti per caricare il prezioso quantitativo di carne umana a bordo. Perché sono buoni? Mi lasciate nel dubbio che lo facciano per interesse? Altrimenti con le motovedette libiche lì non sarebbero intervenute".

Non è la prima volta che accade. Anche in passato le Ong hanno impedito a vario modo alla Marina di Tripoli di fare il proprio mestiere. È successo con Sea Watch, nel maggio del 2017. E poco dopo, sempre la stessa organizzazione tedesca aveva avviato uno "scontro" in mare aperto con la Guardia costiera africana. Un video - pubblicato dal Giornale - aveva smascherato la mossa (fuori dalle regole) del natante umanitario. Mentre i migranti stavano per essere caricati dalla motovedetta libica, infatti, l'Ong - nonostante la richiesta del comandante di allontanarsi - si era posizionata lì vicino, "spingendo" i disperati a gettarsi in acqua (rischiando la vita) pur di non essere riportati indietro.

E oggi, secondo quanto spiegato dal ministro dell'Interno, è successo qualcosa di simile. Lifeline infatti non ha seguito l'ordine di Roma e di Tripoli di non intervenire, caricando a bordo oltre 200 migranti. E pensare che il codice di condotta (che in passato hanno rivendicato di aver seguito) impone chiaramente loro "di non ostacolare l’attività di Search and Rescue (SAR) da parte della Guardia costiera libica". Non solo. Perché il regolamento voluto da Minniti chiede anche l'impegno "a rispettare l’obbligo di non spegnere o ritardare la regolare trasmissione dei segnali AIS (Automatic Identification System) e LRIT (Long Range Identification and Tracking), qualora installati a bordo (Cap. V SOLAS)". Eppure, secondo quanto affermato da Salvini, Mission Lifeline aveva "spento da giorni le strumentazioni".

L'Ong, stando a quanto riferito dal Viminale, avrebbe infranto anche un'altra regola del codice di condotta. Si legge infatti che "quando un caso SAR avviene al di fuori di una SRR ufficialmente istituita" il comandante della nave deve provvedere "immediatamente" a chiamare "le autorità competenti degli Stati di bandiera, ai fini della sicurezza, e il MRCC competente per la più vicina SRR, quale 'better able to assist', salvo espresso rifiuto o mancata risposta di quest’ultimo" E ancora: le navi umanitarie devono "cooperare con l’MRCC, eseguendo le sue istruzioni ed informandolo preventivamente di eventuali iniziative". Ad avvisare l'Olanda (stato di bandiera di Lifeline) ci ha pensato Salvini con una nota ufficiale. Ma se l'Mrcc competente in questo caso era la Libia (che aveva assunto il comando dell'operazione), perché i volontari si sono arrogati il diritto di non rispettare l'ordine di "stare fermi" e hanno "di forza caricato a bordo 224 clandestini"? Mistero.

Rimane allora una domanda: cosa ne sarà dei migranti caricati da Lifeline? Difficile dirlo.

Di certo non verranno in Italia: "Le nostre coste - ha fatto sapere il ministro- le vedono su una cartolina".

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