Cronache

Salvini sfida l'Ong Lifeline: "Nave pirata, arrestiamo tutti"

L'Ong ignora Roma e carica 200 migranti. Il ministro: "Nave non registrata in Olanda, arresteremo equipaggio"

Salvini sfida l'Ong Lifeline: "Nave pirata, arrestiamo tutti"

Continua la guerra tra Matteo Salvini e le Ong del Mediterraneo. Dopo aver bloccato la nave Aquarius due settimane fa, dopo aver costretto la Spagna a accogliere i 630 migranti recuperati al largo della Libia, ora il ministro dell'Interno denuncia l'"ennesima gravissima violazione da parte di una nave Ong in acque libiche".

La questione riguarda la Mission Lifeline, la stessa che nei giorni scorsi aveva definito "fascista" il leader della Lega. Lifeline ha realizzato una operazione di soccorso di 300-400 migranti al largo della costa libica, provocando un caso internazionale e scatenando la reazione dell'esecutivo nostrano.

Il ministro dell'Interno in una diretta Facebook ha spiegato nel dettaglio cosa è successo. "Lifeline - ha spiegato - contravvenendo a tutte le regole e a tutte le leggi, avendo spento da giorni le strumentazioni, di forza ha caricato a bordo 224 clandestini. Erano su gommoni partiti dalla Libia su acque di competenza della Libia. La Guardia costiera italiana ha scritto alla Ong 'non muovetevi ci pensano le autorità libiche'. Lo stesso ha fatto Tripoli. Cosa hanno fatto questi disgraziati? Mettendo a rischio la vita dei migranti, non hanno ascoltato le autorità italiane e libiche e sono forzosamente intervenuti per caricare il prezioso quantitativo di carne umana a bordo. Perché sono buoni? Mi lasciate nel dubbio che lo facciano per interesse? Altrimenti con le motovedette libiche lì non sarebbero intervenute".

Chiusi i porti italiani

La risposta dell'Italia è stata durissima. "Cosa facciamo? - ha detto Salvini - Questa nave di pseudo volontari batte bandiera olandese. Questa nave l'Italia la vedrà solo in cartolina. Ma non perché io sono cattivo. Perché le regole vanno rispettate e non si gioca con le vite umane. Avete fatto un atto di forza? Bene questo carico di esseri umani ve lo portate in Olanda. Penso che siano disponibili ad assecondare la vostra bontà . Porti italiani nisba, fate un giro più largo". E infatti il leghista ha mostrato in diretta la nota ufficiale del Viminale inviata ad Amsterman per chiedergli di farsi carico della nave di Mission Lifeline. Ma la rappresentanza dei Paesi Bassi presso l'Ue ha scritto su Twitter ha risposto che "Seefuchs e Lifeline non navigano sotto bandiera olandese secondo la Convenzione dell'Onu sul diritto del mare: queste navi appartengono a Ong tedesche e non sono presenti nel registro navale". E ancora, da Viterbo poi Salvini ha rincarato la dose: "La nave ce la prendiamo in Italia e arrestiamo tutto l'equipaggio per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Questa nave non è registrata in Olanda, da Amsterdam ci hanno risposto due ore fa, "non è una nave nostra" hanno detto, e allora è una nave pirata".

La Guardia costiera italiana non interviene

A emergere è però un altro episodio. "Visto che le motoverdette libiche erano impegnate in operazioni rese impossibili da loro (l'Ong, ndr) - ha aggiunto il ministro - a ovest della Libia sono stati segnalati altri due gommoni. Hanno chiamato la Guardia costiera italiana ma sono a 18 miglia dalla Libia e vicino alla Tunisia. Non si capisce perché dobbiamo intervenire noi. Abbiamo chiesto l'intervento della Tunisia, visto che i libici non possono esserci perché stranno litigando con l'Ong. E visto che siamo al confine con la Tunisia, intervengano loro o Malta". Un radicale cambio di rotta, dunque. Fino ad oggi, infatti, quando Tunisi non era in grado di intervenire, l'Mrcc di Roma prendeva in automatico il comando delle operazioni. Non questa volta, però. "Anche le navi della marina italiana che fanno un lavoro eccezionale, ora dovranno stare nei pressi delle nostre coste - è l'ordine del Viminale - Ci sono altri che devono intervenire. Penso a Malta e alla Tunisia. Non possiamo farci carico da soli dei costi sociali dell'immigrazione".

Salvini in fondo chiede buonsenso e rispetto delle regole: "Se si vuole dare un taglio al business dell'immigrazione clandestina, se vogliamo stroncare gli scafisti, dobbiamo far capire che i taxi del mare devono fermarsi. Voglio salvare vite ma sono pagato dagli italiani per difendere la loro sicurezza. Non voglio che le Ong pensino di sbarcarli tutti in Italia".

Le regole

Le Ong, come noto, soccorrono in mare i barconi carichi di migranti. E lo fanno al largo delle coste della Libia. Perché non si coordinano con Tripoli? Semplice: non vogliono che i profughi tornino "nell'inferno da cui sono partiti". E così più volte si sono messe di traverso perimpedire che venissero recuperati dai guardiacoste libici e riportati indietro.

Intanto, Salvini ha ribadito l'intenzione di voler porre fine al "business dell'immigrazione" e ha messo nel mirino le Ong.

Nei giorni scorsi ha fatto sapere che "possono cercarsi altri porti", perché quelli italiani per loro rimarranno chiusi. Così come successo per la Aquarius

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