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L'opposizione fa bene a Fratelli d'Italia: presidenze e visibilità

Ai meloniani la guida delle tre commissioni di controllo. L'irritazione contro Salvini

L'opposizione fa bene a Fratelli d'Italia: presidenze e visibilità

Il governo ancora non c'è, ma Fratelli d'Italia mette in campo le prime prove tecniche di opposizione. Il primo banco di prova per testare gli indirizzi politici del nascente esecutivo Draghi è una mozione sulla privatizzazione del Monte dei Paschi di Siena.

«La questione bancaria, in particolare la questione del Monte dei Paschi, è fondamentale per tutta l'economia» spiega il senatore Patrizio La Pietra. La mozione, a prima firma del senatore Adolfo Urso, «impegna il governo a concordare con la Commissione europea il rinvio della privatizzazione di Mps auspicando un contesto in cui il valore azionario del settore bancario sia più corrispondente alla realtà».

La scelta di questo dossier non è casuale sia perché ha un valore simbolico importante per la sinistra italiana, sia perché la questione Mps ha generato divisioni e contrasti tra Pd, Cinquestelle e Lega. Fratelli d'Italia insomma inizia la sua «missione opposizione» in cui dovrà rivendicare la sua scelta di coerenza, evitando di finire bersaglio di coloro che lo accusano di irresponsabilità. «Questo governo di tutti è un Famolo strano, per dirla alla Carlo Verdone, che non ci piace e non porterà a nulla di buono», dice Giovanni Donzelli. Meloni è piccata con Salvini: «Mi sembra strano che parli a nome del centrodestra - rimarca - il centrodestra parlerà con una sola voce quando dovremo decidere i candidati alle amministrative».

Ci sono, però, anche alcuni vantaggi legati alla anomala condizione di «opposizione unica». Si va, infatti, profilando una situazione in cui Fdi sarà chiamata a esprimere i presidenti della Commissione di Vigilanza Rai, della Commissione di vigilanza su Cassa Depositi e Prestiti e del Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Si tratta delle Commissioni di garanzia, per prassi riservate all'opposizione, un meccanismo che dovrebbe scattare anche di fronte a questa nuova geografia politica.

I candidati più naturali per le presidenze vanno probabilmente ricercati tra i membri di Fratelli d'Italia che già siedono in quelle Commissioni. Per il Copasir, Adolfo Urso, attuale vicepresidente, appare come il nome più probabile. L'ex viceministro per lo Sviluppo Economico ha lavorato molto bene con il presidente Raffaele Volpi e il Comitato è riuscito a deliberare ottenendo sempre l'unanimità. In Vigilanza Rai siedono Federico Mollicone e Daniela Santanché. A Palazzo San Macuto siede il senatore Alberto Barachini. Per il principio dell'alternanza potrebbe, dunque, toccare alla Santanchè che è deputato, ma non ci sono regole vincolanti da questo punto di vista. Per quanto riguarda la Commissione di Vigilanza su Cassa Depositi e Prestiti un nome potrebbe essere quello del senatore Andrea de Bertoldi. Sempre che non si trovi un accordo per mantenere le presidenze attuali.

Ma c'è un altro aspetto di cui bisogna tenere conto. Fratelli d'Italia potrà contare anche sugli spazi nei telegiornali e nelle trasmissioni riservati alle opposizioni.

Se verrà applicato l'antico criterio che prevede un terzo degli spazi al governo, un terzo alla maggioranza e un terzo all'opposizione, il partito di Giorgia Meloni potrebbe godere di una esposizione mediatica mai sperimentata in precedenza.

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