Coronavirus

Lorena, che sognava di curare i malati

Studiava medicina, uccisa dal fidanzato. Il rettore: convivenza forzata

Lorena, che sognava di curare i malati

Sognava di lottare contro il coronavirus e su Facebook si presentava con una foto in cuffia e mascherina in corsia, scrivendo «Il mio posto», ammirando i medici e gli operatori sanitari impegnati in prima linea nell'attuale emergenza. Lorena Quaranta, 27 anni, originaria di Favara (Agrigento), studentessa al 6° anno di Medicina e Chirurgia dell'Università di Messina, è stata strangolata ieri dal suo compagno nell'appartamento di Furci Siculo (Messina) in cui convivevano. Antonio De Pace, 28enne di Vibo Valentia, iscritto al 1° anno di Odontoiatria a Messina, ha infranto i suoi sogni. Subito dopo il delitto ha tentato di suicidarsi tagliandosi le vene. È stato salvato dai carabinieri che lui stesso aveva chiamato per denunciare il tragico epilogo di una lite.

Se, come ipotizza il rettore dell'Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, alla base di questo femminicidio potrebbe esserci la «convivenza forzata» di questo periodo, il Covid 19 ha mietuto l'ennesima vittima, toccando tutti non solo perché a morire è stata una giovane donna, ma anche perché Loredana era un futuro medico. «Ora più che mai bisogna dimostrare responsabilità e amore per la vita - scriveva Loredana sui social. - Abbiate rispetto di voi stessi, delle vostre famiglie e del vostro Paese. E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti, ognuno nella propria casa. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi».

Il rettore ha espresso profonda tristezza e dolore a nome di tutta la comunità accademica e si è detto «vicino alla famiglia e agli amici» della vittima. «Nella condizione emergenziale che stiamo vivendo ha detto esperti di settore avevano sottolineato il rischio che la convivenza forzata potesse acuire i conflitti familiari. La ministra per le Pari Opportunità aveva posto con forza l'attenzione sulle donne, quelle fragili e in difficoltà. Anche il nostro Ateneo, su sollecitazione della CRUI, ha aderito all'iniziativa promossa dal Ministero. Abbiamo messo a disposizione, a inizio fase emergenziale, qualificate risorse umane e tecnologiche per un servizio di supporto psicologico». La procura di Messina ha aperto un'inchiesta. L'omicida è stato interrogato.

«È un dramma nel dramma», commenta il sindaco, Matteo Francilia.

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