L'ultima battaglia M5s: più controlli sui funghi

Più controlli sui funghi per acquistarli e mangiarli in sicurezza

Funghi porcini in una foto d'archivio
Funghi porcini in una foto d'archivio

Più controlli sui funghi per acquistarli e mangiarli in sicurezza. Le cosiddette verifiche di commestibilità per valutarne la freschezza durante la vendita al dettaglio vanno affidate non solo agli ispettori delle Asl, ma anche a quelli privati regolarmente iscritti all'elenco del ministero della Salute. È quanto prevede la proposta di legge, formata da un solo articolo, presentata alla Camera dal deputato M5S Massimiliano Bernini, insieme alla collega di partito, Chiara Gagnarli. L'obiettivo è snellire la burocrazia e venire incontro alle esigenze degli imprenditori del settore, soprattutto le pmi, garantendo una maggiore sicurezza alimentare, ma niente deregulation. Il testo nasce dal confronto con i tecnici che lavorano all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nell'ambito del 'Progetto speciale funghì. "Gli ispettori micologi privati -assicura Bernini all'Adnkronos- hanno la stessa formazione di quelli pubblici che lavorano presso le Asl. Con questa pdl aumentano i controlli sulla commestibilità dei funghi epigei, ovvero quelli comuni che crescono nei boschi e sui prati o coltivati, perchè ci saranno molto più tecnici impegnati a fare tutte le verifiche necessarie".

Non si tratta di un testo blindato, assicura l'esponente pentastellato: "Naturalmente, M5S è pronto ad accogliere ogni suggerimento per migliorare il provvedimento". Nella relazione introduttiva alla proposta di legge Bernini fa un excursus sull'attuale normativa, evidenziandone le "inadeguatezze" e cita il modello adottato in Veneto per sciogliere tutti i nodi del caso.Secondo la legge quadro nazionale, spiega Bernini, i "commercianti hanno l'obbligo di sottoporre i funghi freschi epigei, prima della vendita al dettaglio, a certificazione di commestibilità da parte dell'Asl con il fine principale della tutela della salute pubblica. Detta certificazione, nella maggioranza delle Regioni italiane, è ancora affidata esclusivamente ai micologi dipendenti della Asl, non essendo consentito lo svolgimento di tale attività a quelli privati, che, invece, devono essere presenti, per obbligo di legge, durante le fasi di confezionamento del prodotto essiccato. L'attuale quadro normativo comporta innumerevoli problematiche".

In particolare, avverte il deputato grillino, "i commercianti e gli industriali (tra cui molte piccole imprese) si devono necessariamente attenere a determinati orari di sportello, impedendo così, di fatto, la vendita, la lavorazione, la trasformazione e la conservazione nell'immediatezza dalle freschezza del prodotto, peraltro altamente putrescibile". La spesa pubblica, denuncia, "risulta inutilmente aggravata di un onere evitabile e ulteriormente maggiorato nel caso di necessità di certificazione in orari diversi da quelli lavorativi, tenuto conto che la quasi totalità del prodotto viene trasportata su gomma e e arriva a destinazione in orari notturni".

"Le tante competenze di controllo già affidate agli ispettori pubblici -mette in guardia Bernini- appaiono vanamente gravate e l'attuale inevitabile coincidenza tra chi rilascia le certificazioni e chi è deputato al loro successivo controllo costituisce un incontestabile conflitto di interessi".

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