Livorno Non si era rassegnato alla fine della relazione con l'ex moglie, e dopo aver scontato sei mesi agli arresti domiciliari per stalking l'ha rintracciata e uccisa a coltellate prima di togliersi la vita. È accaduto ieri mattina nel centro di Livorno, all'interno di uno studio dentistico dove la donna lavorava come assistente. Si è concluso nel peggiore dei modi, con l'ennesimo femminicidio, il difficile rapporto che da tempo legava la vittima Francesca Citi, di 45 anni al suo carnefice, l'ex marito Massimiliano Bagnoli, coetaneo della donna e già condannato per stalking. I due si erano separati qualche tempo fa.
La tragedia si è consumata in piazza Attias: secondo le informazioni raccolte dai carabinieri, ieri mattina l'uomo è uscito di casa e ha raggiunto lo studio, dove è entrato nonostante fosse il giorno di chiusura, facendosi aprire dalla donna. Faccia a faccia, i due hanno iniziato a litigare e al culmine della lite l'uomo avrebbe preso un coltello probabilmente portato con sé e nascosto tra gli indumenti e si sarebbe avventato sull'ex moglie, colpendola con un fendente mortale alla gola. A questo punto, Bagnoli si è suicidato nel bagno dello studio, tagliandosi le vene con lo stesso coltello usato per l'omicidio. Alcuni testimoni hanno riferito di aver sentito urla provenire dall'edificio che ospita lo studio, ma nessuno ha potuto intervenire. Ad accorgersi della tragedia è stato il nuovo compagno della donna, che ha provato invano a lungo a contattare Francesca Citi prima di avvisare le forze dell'ordine. Nel frattempo l'uomo è riuscito a entrare nello studio dentistico insieme a un amico, ed è lì che i due hanno trovato il corpo della donna.
Sul posto, insieme ai carabinieri e al medico legale che ha eseguito i primi accertamenti sui due corpi senza vita, è arrivato anche il titolare dello studio dentistico, Marco Ghelardini. «Francesca era una persona amabile, attenta al lavoro» ha spiegato, ricordando che la donna era da poco tornata da un periodo di ferie. «Stamani (ieri, ndr) non l'ho sentita, come avveniva di solito, per pianificare il lavoro. Poi mi hanno avvertito che aveva avuto un malore, e invece». Il titolare dello studio, così come tanti amici e conoscenti della vittima, erano al corrente dei dissapori con l'ex marito, con cui la donna aveva due bambini piccoli. Gli inquirenti livornesi hanno sequestrato il coltello usato da Massimiliano Bagnoli per l'omicidio-suicidio. In un primo momento i carabinieri hanno ritrovato il corpo di Francesca in un lago di sangue, poi si sono accorti che la porta del bagno dello studio era chiusa a chiave dall'interno ma con la luce accesa. I militari l'hanno sfondata e all'interno hanno trovato il cadavere di Massimiliano Bagnoli.
È bastata una rapida verifica per avere la conferma di ciò che era accaduto: il nuovo compagno della donna ha riconosciuto l'ex marito della vittima, fornendo così gli elementi per capire i dettagli di una tragedia che ha scosso l'intera città.
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