L'ultima missione Pd: lottizzare pure lo spazio

Il blitz natalizio di De Luca per portare la Regione Campania nell'agenzia Cira

L'ultima missione Pd: lottizzare pure lo spazio

Lo sceriffo campano Vincenzo De Luca si traveste da marziano e vola nello spazio a caccia del tesoro da 200 milioni di euro. La Regione Campania entra nel Cira, il primo Centro Italiano Ricerche Aerospaziali del Mezzogiorno, con sede a Capua, in provincia di Caserta. La mossa porta il governatore dei democratici seduto al tavolo imbandito con una torta da 113 milioni di euro per la ricerca aeronautica e spaziale. Oltre, ovviamente, ai finanziamenti (circa 70 milioni di euro) dirottati al Cira di Capua grazie al Pnrr. Un banchetto di soldi e progetti al quale Pd non vuole mancare. Va fatto però un passo indietro per capire come le strade di De Luca e del Cira si incrociano. Bisogna riavvolgere il nastro al 1984, anno in cui è stato costituito il Cira. L'ente di ricerca casertano è una società a partecipazione pubblica fondata per svolgere attività di ricerca nelle discipline aeronautiche e spaziali. Al momento della nascita, la Regione Campania decise di cedere le proprie quote al consorzio Asi (Area di Sviluppo industriale) di Caserta. E così negli ultimi 38 anni il Consorzio Asi di Caserta ha detenuto, insieme al Cnr e all'Asi (Agenzia spaziale italiana), le azioni del Cira. Il 12 dicembre scorso arriva il colpo di scena. Con provvedimento unilaterale il presidente De Luca si riprende le quote come ente Regione Campania. Nell'atto - che il Giornale è in grado di pubblicare il governatore del partito Democratico invita gli uffici regionali campani ad attivare tutte le procedure per estromettere il consorzio Asi di Caserta dalla gestione societaria del Cira e rimettere la Regione Campania. Un blitz natalizio in piena regola, che non è passato manco al vaglio del Consiglio regionale. Una mossa che spiazza tutti e che però consentirà a De Luca e ai suoi fedelissimi di avere voce in capitolo nella governance dell'ente di ricerca aerospaziale. Il primo effetto è la nomina di Laura Caputo nel Cda di Cira: si tratta di una salernitana e fedelissima dello sceriffo. Ma il piano di espansione di De Luca non si esaurisce con una poltroncina nel Cda. Un fiume di denaro pubblico inonderà nei prossimi anni quel gioiellino di ricerca. In pancia al Cira è in corso di realizzazione un progetto denominato «Nuovo Prora» (Programma nazionale di ricerche aerospaziali) per il quale il ministero dell'Università e della Ricerca scientifica ha stanziato 113 milioni di euro. Si tratta di un progetto nato per promuovere l'evoluzione scientifica, tecnologica ed economica del comparto aerospace. Soldi e appalti: è questo il binomio che potrebbe fare gola. Quando si parla di appalti al Cira c'è sempre da stare attenti. Nell'aprile scorso l'ente di ricerca finì al centro di un'inchiesta della Dda di Napoli: i magistrati dell'Antimafia accertarono (con decine di arresti) l'infiltrazione del clan dei casalesi con ditte collegate negli appalti svolti dall'ente di ricerca. Una storia torbida dove la camorra arriva a sporcare anche settori di eccellenza come la ricerca spaziale. Ma gli interessi casertani di De Luca non si fermano al Cira.

Nell'ultima finanziaria approvata dalla Regione Campania è spuntato un emendamento che sta facendo molto discutere: la norma sottrae al consorzio Asi di Caserta l'assegnazione dei lotti per decine di insediamenti industriali nell'area ex Impreco. E già si parla di speculazioni e contenziosi.

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