"È l'unica strada da percorrere per curare la democrazia malata"

Il professor Orsina: "Chance per il modello semipresidenziale"

"È l'unica strada da percorrere per curare la democrazia malata"

Il problema?

«Dobbiamo riconnettere il circuito della rappresentanza a quello della decisione. E la strada dell'Assemblea costituente è quella buona, o meglio l'unica che rimane per curare la nostra democrazia malata». Giovanni Orsina, direttore della School of government della Luiss, batte su questo tasto da molti anni: «Ne ho scritto nel 2009, e poi ancora in seguito e non ho cambiato idea».

Tutti i tentativi fin qui fatti sono falliti.

«Finora si sono seguite due strade: le Bicamerali e le riforme a colpi di maggioranza. Ma ci si è arenati per una ragione o per l'altra. Resta appunto la Costituente che, una volta istituita, sarebbe in qualche modo obbligata o, se si vuole, condannata a finire i suoi lavori e a produrre un nuovo Patto fra i cittadini e lo Stato».

I compiti dell'Assemblea?

«Anzitutto dare forza al potere esecutivo. Personalmente, date le condizioni pietose in cui versano i nostri partiti, sono per il modello semipresidenziale francese».

Ma oggi quello di Draghi non è un esecutivo con il vento in poppa?

È vero, ma proprio qui sta la contraddizione: è un governo forte ma senza legittimazione popolare che ha preso il posto di governi eletti dal popolo ma drammaticamente fragili».

Ci vorrebbe un esecutivo saldo ma con i voti?

«Appunto. Dobbiamo armonizzare il circuito della rappresentanza e quello della decisione e l'unica arma che ci resta è l'Assemblea Costituente».

La sua composizione?

«Cento membri da eleggere col sistema proporzionale e magari una soglia di sbarramento non alta, per dare voce alle diverse culture del Paese».

I confini dell'Assemblea?

«I paletti e la cornice dovrebbero essere fissati con legge costituzionale. Ma è chiaro che i nodi, i grandi temi su cui esistono biblioteche intere e studi infiniti, sono tre: il governo, la forma dello Stato, con il rapporto malato fra Roma e le Regioni, e poi la giustizia».

I partiti egemonizzerebbero la Costituente?

«Probabile ma avrebbero interesse a mettere in questa assemblea personalità di prim'ordine per non deludere le aspettative popolari.

In ogni caso, il termine di un anno è più che sufficiente e a quel punto un referendum confermativo potrebbe concludere il percorso. Credo che questo sia l'unico modo, anche se molto difficile, per dare nuova linfa alla nostra democrazia».

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