Luxuria, l'ultima minaccia. "Pronta a ricandidarmi"

Dopo il successo ottenuto in radio e in tv, l'attivista Lgbtq+ si propone: "Le mie battaglie non sono finite"

Luxuria, l'ultima minaccia. "Pronta a ricandidarmi"
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La minaccia è concreta. Vladimir Luxuria, all'anagrafe Vladimiro Guadagno, all'età di 60 anni compiuti, è pronta a una nuova avventura politica. Rullo di tamburi. L'annuncio sta per arrivare. Le porte del Parlamento si spalancano. L'attivista Lgbt, con un passato da parlamentare della Repubblica, eletta nelle fila di Rifondazione Comunista, dopo l'Isola dei famosi e il format radiofonico con Francesco Storace, non esclude un ritorno all'impegno politico.

Sempre dalla stessa parte del campo. A sinistra. Nonostante il feeling con Francesca Pascale e Forza Italia, Luxuria non cambia bandiera. L'obiettivo è strappare un seggio alla Camera alle prossime elezioni politiche. Bonelli e Fratoianni sono terrorizzati dopo l'esperienza di Soumahoro. Il copione politico per Luxuria è già pronto. Battaglie per i diritti Lgbt. E un nemico da abbattere: il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. In un colloquio con il Corriere della Sera l'ex concorrente dell'Isola dei Famosi spiega il suo piano: "Le mie battaglie non sono finite, anzi, con il ministro dell'Istruzione Valditara e chi non vuole l'educazione sentimentale nelle scuole il braccio di ferro è continuo. E anche la legge contro l'omotransfobia non fa un passo avanti: per questo sono pronta a ricandidarmi".

La parentesi politica è stata breve. Appena due anni dal 2006 al 2008. Luxuria sbarcò a Montecitorio con la lista di Rifondazione Comunista durante il secondo governo Prodi. Per intenderci, la maggioranza di centro-sinistra che annoverava tra le proprie file l'ex no global Francesco Caruso, i marxisti Turigliatto e Rossi. Parliamo della legislatura che terminò tra sputi e mortadelle.

Due anni e nessuna traccia dell'impegno parlamentare. Anzi sì. Tutti ricordano due uscite di Luxuria. Lo scontro con la parlamentare di Forza Italia Elisabetta Gardini sull'accesso (da parte di Luxuria) al bagno delle donne. "Tu qui non puoi entrare", gridò Gardini. Ne scoppiò una rissa. Seconda nota degna di essere menzionata fu la rivelazione di Luxuria: "Ho ricevuto avances da parlamentari di destra, volgarità varie anche mentre ero in Aula". Poi Mastella ritirò la fiducia al governo Prodi e Luxuria andò a casa.

Alle elezioni successive Rifondazione decise di ricandidarla ma senza risultato: l'attivista rimase fuori dal Parlamento. Accantonati i panni del politico, Luxuria si lancia nella carriera televisiva. All'Isola dei famosi è un successone. Vince la gara. E nei due anni successivi diventa opinionista dell'Isola.

Le va riconosciuto il merito di essere stata brava (a differenza di Caruso, Turigliatto e Rossi) a riciclarsi in tv. Nel 2007 a Mosca durante una manifestazione di protesta, Luxuria e l'eurodeputato radicale Marco Cappato vengono aggrediti, assieme ad altri esponenti politici russi ed esteri, da un gruppo di nazionalisti e ultraortodossi, mentre tentavano di consegnare al sindaco di Mosca una lettera, firmata da vari europarlamentari, per chiedergli di autorizzare il Gay Pride. Ora che il successo televisivo sembra avviato lungo la strada del tramonto, Luxuria vuole riprovarci in politica. Il terreno a sinistra è fertile.

La segretaria del Pd Elly Schlein non salta un pride. Anche quelli che si celebrano fuori dall'Italia. E chi meglio della fondatrice in Italia del primo Gay Pride può rappresentare il nuovo corso della sinistra italiana. Meloni è avvisata.

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