"La Lega non si agiti e si rassegni: su certi temi la storia non si può cancellare. E neppure l'identità del Movimento: siamo moderati, non amiamo il dialogo con chi è estremista", parola di Luigi Di Maio che, come riportato dal Corriere della sera, osserva la risalita nei sondaggi del Movimento 5 Stelle con soddisfazione. E, commentando i numeri, conferma: "I sondaggi? A noi non interessano i numeri. Il Movimento non si è snaturato: vuole tutelare le famiglie, le fasce deboli e le imprese".
Attriti con la Lega
Nella giornata della kermesse di Sum a Ivrea, senza Beppe Grillo ma con Davide Casaleggio, il tema dell'alleanza di governo e dell'anima del partito sono tornati ai vertici del dibattito pentastellato, diviso tra la fazione più governista e quella più ortodossa, quella delle piazze. Ma non solo. Al centro anche la frase dell'alleato leghista, Matteo Salvini, che aveva invitato i ministri del M5S a lavorare di più, che ha suscitato la risposta dei pentastellati e che, tramite fonti parlamentari, avrebbero risposto: "Se contassimo le ore che lui passa in giro a dichiarare e a farsi selfie piuttosto che al ministero ci verrebbe da sorridere...".
Salvini: "Mi cucio la bocca"
E la replica del ministro dell'Interno è arrivata subito: "Io lavoro, sta cosa dei selfie...vabbè. Oggi potevo essere a casa con i miei bimbi ma sono orgoglioso di essere qui come ieri ero orgoglioso di essere a Genova a visitare i cantieri del ponte Morandi. Se ci sono 10, 100 i 1000 persone che mi fermano, mi danno un suggerimento e mi stringono la mano sono ben contento. Io sto al ministero tutto il tempo necessario e poi incontro gli italiani". E ha aggiunto: "Io bado ai fatti, mi cucio la bocca, incontro persone. Ieri ero a Genova per la ricostruzione del ponte, i tempi verranno rispettati ed è emozionante, Genova ha dato una bella lezione".
I "nodi" di Di Maio
Tuttavia, nell'agenda del capo politico del M5S, oltre alle tensioni con la Lega, restano questioni aperte: i capilista alle elezioni Europee, la definizione del Def e il piano per l'export. Come primo punto, il ministro del Lavoro dovrà definire i capilista (che dovrebbero essere annunciati prima di metà settimana), i cui nomi sarebbero "al vaglio, in via di definizione in base ai profili".Scelta che avrebbe creato qualche malumore e un piccolo scontro interno proprio con chi aveva superato la selezione. Alcuni candidati in lista, poi, non avrebbero gradito l'idea di vedersi superare da personalità più esterne al movimento. Oltre ai nomi per le Europee, anche il Def, su cui "andranno fatti degli approfondimenti", avrebbe spiegato una fonte governativa. Ma il vice presidente del Consiglio dovrà lavorare anche sul piano di rilancio dell'export, tema già trattato, in sede riservata, con Giuseppe Conte. È notizia di questi giorni l'annuncio di un viaggio di Di Maio negli Emirati Arabi e in tutti quei Paesi "che possono diventare strategici per l'Italia".
Rilevante, a questo punto, la "Missione Africa": Di Maio, infatti, avrebbe siglato un accordo con la Cina, che nel continente ha diversi interessi economici commerciali, per investire nell'export in Africa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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