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M5s, Di Maio candida al Senato l'ex compagno di Università

Polemiche nel M5s dopo che le parlamentarie per le elezioni suppletive del collegio Campania 07 di Palazzo Madama sono state vinte da Luigi Napolitano, amico del leader pentastellato. Il rivale Luca Caiazzo: "Rousseau? Una lotta tra clan"

M5s, Di Maio candida al Senato l'ex compagno di Università

Le elezioni, parafrasando Eduardo De Filippo, sono come gli esami: non finiscono mai. Lo sa bene il Movimento 5 Stelle che, il 16 gennaio, è stato impegnato nell'ultima sessione di Parlamentarie, le primarie interne svolte sulla piattaforma Rousseau per designare il candidato grillino alle elezioni suppletive del collegio uninominale Campania 07 del Senato. A vincere è stato Luigi Napolitano, che ha raccolto 708 voti contro i 511 di Mariano Peluso. Poco meno di 2mila le preferenze espresse. Al secondo classificato, come ha scritto Adnkronos, non è bastato un curriculum di tutto rispetto, trattandosi di uno storico attivista del meetup di Napoli e primo eletto M5s in Campania: nel 2011 entrò nel Consiglio della Quinta Municipalità del capoluogo campano.

L'amicizia tra Napolitano e Di Maio

Ma Napolitano, ahilui, era praticamente imbattibile. Nessuna parentela con il presidente emerito Giorgio. In compenso, però, una salda amicizia con un pezzo grosso del Movimento: Luigi Di Maio.

Eh già, perché come racconta Il Mattino i due Luigi sono stati compagni di studi alla facoltà di ingegneria dell'Università Federico II di Napoli. Senza contare che "Giggino" aveva aderito all'associazione di studenti fondata proprio da Napolitano. Tra i due è stato amore a prima vista. E gli amori, si sa, fanno giri immensi e poi ritornano. Come successo ai due vecchi compagni di banco, che sono tornati a frequentarsi nella casa a 5 Stelle.

Sulla possibilità che la loro amicizia potesse influire sul risultato delle parlamentarie, Napolitano aveva commentato: "Ci sono le votazioni in corso e non posso rilasciare dichiarazioni. E comunque la Facoltà di ingegneria è frequentata da 17mila persone...".

Alla fine, però, ha vinto proprio lui. E non sono mancate le polemiche. Specialmente da parte dei suoi rivali, in lizza per rappresentare i 5s alle elezioni suppletive per designare l'erede del senatore Franco Ortolani, scomparso il 22 novembre.

Il "rap" di protesta: "Rousseau è una lotta tra clan"

Durissimo il giudizio di Lucariello, nome d'arte di Luca Caiazzo, rapper originario di Scampia che alle parlamentarie ha ottenuto 171 voti arrivando quarto. "Ormai la piattaforma Rousseau non ha alcun rapporto con la realtà dell'attivismo, è una lotta tra clan".

L'artista si è detto deluso dal Movimento, in quanto "la piattaforma Rousseau non ha nessun rapporto con la realtà dell'attivismo", definendo il voto su Rousseau una "una corsa a chi ha il 'clan' con più iscritti. È una lotta tra clan e le armi sono liste di iscritti che votano a comando". Lucariello non ha fatto nomi, ma appare piuttosto evidente il riferimento a Napolitano e al capo politico dei 5s.

Il precedente

Anche perché c'è un precedente poco simpatico che riguarda lo stesso Napolitano. L'ingegnere, che a differenza di Di Maio ha completato gli studi universitari, nel 2019 si era candidato alle parlamentarie alle elezioni europee. In quel caso 622 voti non gli erano bastati per vincere, finendo dietro di 300 voti all’esponente casertano Aniello Nazaria.

Ma il legittimo vincitore fu escluso con una decisione calata dall'alto e Napolitano riuscì ad entrare in lista, pur senza essere eletto. Il candidato "rimosso" aveva impugnato la votazione, ma senza successo. Stavolta, invece, Rousseau ha "votato" bene. Promuovendo Napolitano che - come scrive lui stesso nel suo curriculum - si è laureato in ingegneria un po' tardi.

A 35 anni.

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