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Scatta la conversione dei 5S: ecco il piano per farsi "partito"

Grillo pensa alla democrazia diretta, ma i parlamentari rompono gli indugi: "Gli Stati Generali sono un congresso"

Scatta la conversione dei 5S: ecco il piano per farsi "partito"

Proprio nei giorni in cui Beppe Grillo rilancia la democrazia diretta, i parlamentari M5S rompono gli indugi e chiedono un congresso. Al termine dell'infuocata riunione di ieri, gli Stati Generali sembrano avvicinarsi rapidamente.

"Per me gli Stati Generali sono 'un congresso' dove c’è un voto con cui si determina una linea e un’organizzazione", dice a ilGiornale.it il senatore Emanuele Dessì, molto vicino alle posizioni di Paola Taverna che osserva: "Nel M5S solo poche persone sono rimaste ancorate a una visione un po’ romantica con le spade sguainate sulle barricate. Oggi - aggiunge lanciando una sibillina critica alla minoranza - il Movimento è una forza di governo responsabile e concentrata sui problemi degli italiani e non ha tempo da perdere in atteggiamenti non consoni alla fase attuale". il senatore grillino non nega le difficoltà riscontrate nell'ultima tornata elettorale, ma difende l'alleanza col Pd: "In Liguria abbiamo sfiorato il 40% di fronte a una situazione particolare, in Sardegna abbiamo sfondato il 40%, ma la posizione di Italia Viva e altre piccole formazioni ha determinato la sconfitta. Dobbiamo sicuramente lavorare sulla selezione della classe dirigente nei territori".

Il deputato sardo Pino Cabras spiega così i motivi della sconfitta nel collegio di Sassari: "Sono state fatte le cose a metà perché non sono stati presentati i simboli dei partiti che lo sostenevano" e rilancia gli Stati Generali perché "Il M5S ha la forza parlamentare di un grande partito, ma non aveva mai deciso di avere le strutture di un grande partito e questo, poi, si paga". In pratica "serve un congresso vero - sottolinea il grillino - per definire l’autonoma posizione del M5S e fare una rivisitazione della propria identità del Movimento. Solo a quel punto, si possono anche cercare delle alleanze, ma non in posizione subalterna". Anche Cabras, come Dessì, ritiene che questa fase, che precede gli Stati Generali, debba essere gestita da un gruppo collegiale all'interno del quale, però, "può emergere anche un capo politico, ma è presto per dirlo".

L'idea di riproporre un capo politico, però, appare sempre più minoritaria. Le parole chiavi dei grillini sono principalmente due: collegialità e congresso. In pochi, in questa fase preparatoria verso gli Stati Generali, desiderano "l'intromissione" di Davide Casaleggio. "Sulle prime due proposte avanzate ieri da Crimi molti erano contrari perché implicavano un passaggio su Rousseau, mentre sulla terza alcuni concordavano perché prevede un passaggio sui territori", spiega il deputato Andrea Colletti, uno dei più critici nei confronti dei vertici M5S. Andrea Vallascas, deputato che fa parte della corrente 'Parole Guerriere', a tal proposito, ha una posizione molto chiara sul tema: "Casaleggio ha una sua associazione e non deve avere un ruolo all’interno del Movimento altrimenti ci sarebbe anche un problema di conflitto di interessi".

Maria Edera Spadoni, vicepresidente della Camera, ci tiene a precisare: "Saranno gli iscritti e non il gruppo parlamentare a scegliere tra il capo politico e una segreteria politica che, secondo me, potrebbe essere la soluzione migliore. Rousseau, in tal caso, è uno strumento che abbiamo sempre usato per votare e che, anche in epoca di Covid, mi sembra una buona opzione". Anche la Spadoni, però, auspica il coinvolgimento dei territori per traghettare il Movimento verso gli Stati Generali dove sarà "importante capire che identità vogliamo avere e dove vogliamo andare". Secondo lei quella sarà un'occasione di confronto tra le varie “anime” perché "dobbiamo ripartire dai nostri temi, come l’acqua pubblica". Se, dunque, il termine "congresso" pare essere stato sdoganato in casa M5S, la parola "correnti" resta ancora un tabù. "Non parlo di correnti finché non vedo che eventuali aggregazioni diverse non emergono su un progetto e su un’idea.

Auspico che ci siano delle correnti nel senso che ci siano dei documenti con cui ci si confronta anche in maniera aspra e, poi, si trova una linea", chiosa il deputato Cabras.

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