Il Pd vuole mettere a tacere tutto: "No alle magliette su Bibbiano"

Il deputato Anzaldi se la prende con il Tg2: "Questa è informazione o propaganda?"

Il Pd vuole mettere a tacere tutto: "No alle magliette su Bibbiano"

Alt alle magliette su Bibbiano: potrebbero dar fastidio al Partito democratico. Il deputato Michele Anzaldi ha formalizzato una contestazione al Tg2 mediante una lettera esposto all'Autorità per le Comunicazioni, garante delle vicende televisive: "Nell'edizione delle 20.30 del Tg2 di venerdì 6 settembre è stata intervistata una madre che ha parlato della figlia data in affido su decisione della magistratura. Il caso è accaduto a Campobasso. Per tutta l'intervista, la signora ha indossato una maglietta con la scritta Parlateci di Bibbiano!, peraltro con le lettere P e la D che richiamano il simbolo del Partito Democratico".

Slogan diffamatorio

A suo dire si tratta di uno "slogan coniato dalla destra contro il Pd, utilizzato da militanti e dirigenti dei partiti di destra in tutta Italia contro il Pd, peraltro con risvolti diffamatori e calunniatori". Anzaldi infine si è scagliato contro il Tg2: "È accettabile che un episodio del genere si verifichi, peraltro proprio in un telegiornale del servizio pubblico? Questa è informazione o propaganda? In attesa di un cortese riscontro, invio cordiali saluti".

Intanto prosegue l'inchiesta Angeli&Demoni in cui è coinvolto anche il sindaco dem Andrea Carletti, indagato però per abuso d’ufficio: "Risponde soltanto della presunta violazione della normativa per gli appalti".

Una tirata d'orecchie al Tg2 era arrivata anche da Paola De Micheli, attuale ministro delle Infrastrutture: "In un servizio confezionato ad arte dal Tg2 oggi si è parlato dell’inchiesta sui minori in corso da parte della Procura di Reggio Emilia, ponendo esclusivamente l’accento sul Pd e sul sindaco di Bibbiano. Chiediamo nuovamente ai vertici Rai di intervenire per stabilire le condizioni minime di agibilità politica da parte del partito di opposizione".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica