"Mai reprimere voci": Di Maio si dimette dal Comitato 5S

Il ministro degli Esteri lascia il Comitato di Garanzia: "La situazione è difficile, il dibattito interno è degenerato. Ora al lavoro per il nuovo corso del Movimento"

"Mai reprimere voci": Di Maio si dimette dal Comitato 5S

Luigi Di Maio si è dimesso dal Comitato di Garanzia del Movimento 5Stelle. Una scelta, quella del ministro degli Esteri, che non soprende vista l'aria di resa dei conti che si respira da giorni tra i grillini. A nulla, dunque, è servito il lavoro dei "pontieri" che cercavano di ricucire i rapporti già logori tra Giuseppe Conte e Di Maio.

Rapporti usciti a pezzi dalla settimana di elezioni quirinalizie: accuse reciproche di tramare alle spalle dell'altro, di combattere battaglie personali e sostenere ciascuno il proprio candidato. Poi la spaccatura sul nome di Elisabetta Belloni, lanciata in una riunione dal fu presidente del Consiglio, battezzata da Beppe Grillo con un post su Twitter e "bruciata" dal ministro. Il tutto nel giro di un paio d'ore. Ora Di Maio muove per primo in questa partita per recuperare la leadership del Movimento, dopo averla lasciata due anni fa a causa degli scontri interni nel Movimento. Ragione che alla fine è la stessa che ora vede contrapposti i due big grillini, tanto che Conte ha ricordato all'avversario che le correnti interne sono vietate dallo statuto grillino. E l'appello dello stesso Grillo a "non dissolvere il dono del padre nella vanità personale" è caduto nel vuoto.

Le dimissioni del ministro campano sono arrivate con una lettera spedita al garante Beppe Grillo e a Giuseppe Conte: "Nel Movimento c'è una pluralità di idee, si vince e si perde insieme", sostiene Di Maio. Per questo, continua, "il dialogo interno è importante, perché le anime interne devono esprimere i propri punti di vista", ed evoca "la libertà di dire cosa non va". E di cose che non vanno ce ne sono parecchie, se il titolare della Farnesina arriva a scrivere che "il dibattito interno è degenerato" e ammonire a "non reprimere alcuna voce". Anche se in ogni caso, chiosa Di Maio, "sostengo il nuovo corso" con l'obiettivo di "lanciare il nuovo corso del Movimento 5Stelle". A questo punto il Comitato di garanzia, organo che decide tra le altre cose quali sono i requisiti per far parte del Movimento e chi sia compatibile con i valori grillini, è composto da un'insolita coppia: l'istituzionale Roberto Fico, presidente della Camera dei Deputati, e la pasionaria Virginia Raggi, ex sindaca di Roma. Ma quello di Di Maio non è un passo indietro: "Sarebbe sbagliato", conclude il ministro.

A stretto giro sono arrivati i primi commenti sulle dimissioni dall'interno del Movimento: “Come al solito un gesto nobile da parte di Luigi Di Maio. Avanti ora con maggiore condivisione e più pluralità di idee, che vanno sempre rispettate e valorizzate“, scrive il deputato Davide Serritella, "Le voci del MoVimento 5 Stelle vanno ascoltate sempre. Parliamo di contenuti, basta attacchi alla persona, odio, gogne e processi brutta pagina interna da evitare".

Ma la posizione ufficiale stona con le lodi che sono piovute da alcuni fedelissimi sul ministro: “Il confronto interno non è mai stato in discussione“, si legge in una nota, “Di Maio ha esposto la nostra comunità a delle difficoltà, il passo indietro è giusto e dovuto“.

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