Di Maio si scalda: "M5s ultima chance"

Al Forum un giorno prima per tallonare il premier: pronti a governare

Di Maio si scalda: "M5s ultima chance"

dal nostro inviato a Cernobbio (Como)

È il giorno del grillino tra i poteri forti, contesto in cui Luigi Di Maio sembra trovarsi a suo perfetto agio. Arriva all'hotel superlusso di Villa d'Este nel suo completo scuro d'ordinanza tagliato a perfezione, accolto da una mini delegazione dello staff Ambrosetti come un'autorità (è contro la Casta ma pur sempre il vicepresidente della Camera), in anticipo rispetto al previsto, in modo da precedere l'arrivo a Cernobbio del premier, carica a cui Di Maio punta come papabile candidato del M5s alle Politiche (non a caso anche oggi, al Gp di Monza, Di Maio doppierà Gentiloni al paddock della Ferrari, altra tappa nazional-popolare obbligatoria per chi guardi a Palazzo Chigi).

Alla reception gli consegnano le chiavi, poi qualche foto, un selfie con una consigliera comunale M5s, e poi subito in camera. Deve studiare l'ambiente e preparare l'intervento di stamattina davanti a una platea - duecento top manager, banchieri, esponenti del famigerato Bilderberg e leader internazionali - ben diversa dai raduni Cinque stelle. Le aspettative sono alte, le sue soprattutto: «Credo che siamo l'ultima speranza e questa responsabilità sia io che il Movimento la sentiamo - spiega concedendosi per pochi secondi ai microfoni - È nostro dovere parlare con tutti, anche con quelli che non hanno le nostre idee. Tenevo molto a raccontare cosa significhi per noi governare un paese in un momento come questo, le nostre idee e il nostro programma». Programma che include «la volontà di presentare una squadra di governo prima delle elezioni politiche». Da parte degli imprenditori e manager presenti c'è curiosità, tanto che alcuni avrebbero chiesto un incontro con Di Maio. Non proprio tutti: «No, non mi interessa affatto, con una forza politica che mette in dubbio l'euro non ci parlo neppure» dice Riccardo Illy, vicepresidente della omonima azienda di caffè.

Ma Di Maio non arriva come un marziano a Forum Ambrosetti. Lì c'è già un suo fidato che gli ha preparato la strada, e cioè Luca Lanzalone, avvocato genovese messo dalla Raggi alla presidenza di Acea, la multiutiliy comunale. L'avvocato Lanzalone, pur essendo genovese, non è riportabile a Grillo, ma piuttosto a Casaleggio jr.

E da lì a Di Maio, che per il figlio del guru M5s porta avanti l'operazione sdoganamento dei grillini con i poteri forti e l'establishment. Se l'approccio sia ricambiato, anche nel prestigioso consesso di Cernobbio, è tutto da vedere.

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