Berlino La polizia di Kassel, in Assia, ha arrestato un 45enne con l'accusa di avere ucciso il politico della Cdu Walter Lübcke lo scorso 2 giugno. Una vita dedicata alla politica locale e regionale, alle spalle un mandato da deputato in Assia, dal 2009 Lübcke ricopriva l'incarico di Regierungspräsident, una carica non elettiva con competenze analoghe a quelle di un presidente di provincia in Italia. Lübcke non era un politico di primissimo piano eppure era molto popolare a livello regionale ma aveva conquistato una certa notorietà anche su scala federale. Quando ad agosto 2015 Angela Merkel dettò la politica delle porte aperte verso i profughi mediorientali, la Germania, il governo e gran parte della Cdu furono presi di contropiede; molti politici, anche fra quelli considerati vicini alla cancelliera, rimasero interdetti. Lübcke fu tra i pochi a difendere Merkel dagli attacchi. La «C» della sigla Cdu indica i valori cristiani fra cui quello dell'accoglienza, aveva ricordato Lübcke: «E chi non condivide questi valori è libero di lasciare il Paese. Questa è la vera libertà di ogni tedesco». Parole che gli avevano guadagnato l'aperta ostilità dell'ultradestra e minacce di morte a non finire. Ecco perché quando il suo corpo senza vita è stato trovato sul terrazzo di casa con il segno di un colpo d'arma da fuoco sparato a bruciapelo, in molti hanno pensato a una pista politica.
La procura di Kassel ha svelato di aver rintracciato il sospetto omicida con il test del Dna. Tracce lasciate sugli indumenti di Lübcke, ha poi aggiunto la Bild, aggiungendo alcuni dettagli che, se confermati, daranno sostanza alla pista politica: il 45enne fermato sarebbe una persona nota alla polizia per aver già commesso un non meglio identificato «reato grave», il che spiegherebbe perché il suo Dna era già nel database. Secondo gli inquirenti la persona arrestata apparterebbe a qualche circolo di estrema destra. Di quello stesso ambiente, cioè, che nelle ore subito successive al suo omicidio aveva festeggiato la sua morte sui social, provocando la reazione del capo dello Stato tedesco Frank-Walter Steinmeier: «Reazioni ciniche, abominevoli e ripugnanti».
Il timore dell'establishment tedesco è che il Paese possa trovarsi davanti all'inizio di un nuovo caso Nsu. La sigla sta per Nationalsozialistischer Untergrund (clandestinità nazionalsocialista) e indica un trio di terroristi neonazisti nati e cresciuti nella Ddr, protagonisti di una lunga serie di omicidi a sfondo razzista, conditi da altri crimini violenti fra cui 30 tentati omicidi, una dozzina di rapine a mano armata e due attacchi dinamitardi contro strutture per stranieri. Starà agli inquirenti stabilire se quello di Lübcke è stato un omicidio politico: «In quel caso sarà necessaria una riunione straordinaria della Commissione Interni del Bundestag», ha messo le mani avanti la deputata socialcomunista Martina Renner.
A tenere in ansia Berlino ha contribuito lo spoglio delle schede domenica sera a Görlitz, in Sassonia, dove il candidato sindaco della Cdu, Octavian Ursu, ha vinto il ballottaggio contro quello dei sovranisti di AfD, Sebastian Wippel. Al primo turno Wippel era arrivato primo con il 36% dei voti contro il 30%.
Al secondo turno gli altri partiti hanno chiesto ai loro elettori di convergere sul politico della Cdu contro quello di AfD, che ha raccolto il 45% dei voti contro il 55% del neo sindaco. Quello di Görlitz sarebbe stato il primo sindaco per AfD.
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