Manfredi "tifa" per i centri sociali: "Utile forma di aggregazione"

Il neo ministro dell'Università e della Ricerca dalla parte dei centri sociali: "Non vanno criminalizzati"

Manfredi "tifa"  per i centri sociali: "Utile forma di aggregazione"

Gaetano Manfredi, il neo ministro dell'Università e della Ricerca, si è schierato in passato dalla parte dei centri sociali, dicendo che sono "un'utile forma di aggregazione" e che "non vanno criminalizzati".

Fresca, anzi freschissima, la nomina a titolare del nuovo dicastero creato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nel consueto discorso di fine anno a Villa Madama ha annunciato la decisione del suo governo di spacchettare il Miur in due ministeri separati e ben distinti. Queste le parole del premier sabato 28 dicembre: "Ho allora pensato di nominare la sottosegretaria del M5s Lucia Azzolina ministra della Scuola e Gaetano Manfredi, presidente della Crui, ministro della Università e della Ricerca".

Manfredi, ricordiamolo, è rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II nonché presidente della Crui, la conferenza dei rettori delle università italiane. Oggi LaVerità ha ricordato un'altra cosa, ovvero un'uscita di Manfredi risalente al 2018 in riferimento all'occupazione – proprio a Napoli – del Mezzocannone, uno spazio universitario autogestito da un collettivo di studenti. Un luogo peraltro caro anche al primo cittadino partenopeo Luigi De Magistris.

Queste, all'epoca, le parole del nuovo ministro della maggioranza giallorossa sui centri sociali: "Rappresentano una forma di aggregazione che è utile, ovviamente, quando vengono rispettati i principi di convivenza democratica". E aggiunse anche: "Una contrapposizione non serve a nulla: bisogna sempre avere un dialogo e fare in modo che queste esperienze possano essere messe a sistema per far crescere la città e dare opportunità ai giovani di potersi esprimere".

Insomma, un'uscita che fa pensare a idee di un certo tipo: in soldoni, il numero uno dell'Università italiana favorevole ai fenomeni di abusivismo e occupazione negli atenei dei Belpaese. Tutto fuorché il massimo della vita…

Ma c'è dell’altro, racconta sempre il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro.

Il professore Benedetto De Vivo, un ex collega della Federico II ha criticato aspramente il presidente Crui, dicendo che "avrebbe potuto fare molto di più e meglio, invece invece di far finta di non sapere che i concorsi aperti a tutti gli idonei, fra i quali premiare i migliori, si sono ridotti a una forma di ope legis generalizzata mirata a promuovere solo i candidati interni, piazzando spesso in posizione di professori mediocri ricercatori". È questo, insomma, il biglietto da visita del neo titolare dell’Università e della Ricerca.

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