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La "manovra bis": bollette a rate, aiuti al turismo e bonus decoder

Ci sono 150 milioni in più per i settori in crisi per la pandemia e 68 per il cambio delle tv. Altre misure a vantaggio dei redditi fino a 28mila euro. Via l'Irap al 41% degli autonomi

La "manovra bis": bollette a rate, aiuti al turismo e bonus decoder

Il maxi emendamento del governo alla manovra finanziaria è all'esame del Parlamento. Il pacchetto comprende tutte le proposte di modifica dell'esecutivo alla legge di Bilancio. Si va dagli 8 miliardi per il taglio di Irpef e Irap, agli interventi sul caro bollette, ai 68 milioni per rifinanziare il bonus tv.

BOLLETTE Le famiglie potranno rateizzare le bollette di luce e gas emesse da gennaio ad aprile 2022 in dieci rate. In caso di inadempienza dei clienti sulle fatture, le imprese saranno tenute ad offrire un piano di rateizzazione senza interessi. L'Arera - l'autorità di regolazione - dovrà definire, nel limite di un miliardo, gli anticipi da riversare alle imprese per compensare le rate e consentire il recupero da parte della Cassa per i servizi energetici del 70% dell'anticipazione entro il 2022 e della restante quota entro il 2023.

TURISMO Il maxi emendamento prevede un fondo istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico per sostenere «gli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell'automobile, gravemente colpiti dall'emergenza Covid». Si tratta di 150 milioni nel 2022. A sessanta giorni dall'entrata in vigore della manovra toccherà oltre che al Mise, ai ministeri della Cultura, del Turismo e dell'Economia definire le modalità di assegnazione delle risorse «nel rispetto delle norme Ue sugli aiuti di Stato» legati all'emergenza Covid.

IRPEF Scatta la nuova struttura dell'imposta diretta. Le aliquote passano da 5 a 4: al 23% per i redditi fino a 15mila euro, al 25% per i redditi tra 15 e 28mila euro, al 35% per quelli tra 28mila e 50mila euro e al 43% per gli altri. Per i redditi fino a 15mila euro resta il bonus 100 euro, che rimane, almeno in parte, anche fino a 28mila euro per evitare che qualcuno ci rimetta con il mix tra nuova Irpef, detrazioni e assorbimento del bonus.

IRAP Stop all'imposta sulle attività produttive per 835 mila autonomi, cioè il 41,2% della platea. L'emendamento - che vale un miliardo nel 2022 - prevede che «non sia dovuta dalle persone fisiche esercenti attività commerciali, arti e professioni». Vanno esclusi i regimi forfettario o di vantaggio.

BONUS TV Rifinanziato il bonus tv e decoder: 68 milioni di euro per l'acquisto di nuovi apparecchi nel 2022. Agevolazioni sono previste per i redditi più bassi: gli over 70 che hanno un assegno pensionistico sotto la soglia dei 20 mila euro annui potranno ricevere il decoder (costo massimo di 30 euro) direttamente a casa.

DELOCALIZZAZIONI In dirittura d'arrivo anche la norma anti delocalizzazioni delle imprese. Dopo lo scontro tra i partiti prevale una mediazione. Prevista una sanzione pari al doppio del contributo di licenziamento se l'azienda non presenta in tempo il piano per la delocalizzazione o se manca la programmazione per la gestione degli eventuali esuberi. Se non viene sottoscritto prima un accordo sindacale il contributo per i licenziamenti collettivi viene aumentato del 50%. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti si dice «soddisfatto», parla di una «soluzione ragionevole» che «non penalizza le imprese e tutela i lavoratori».

DECONTRIBUZIONE C'è l'esonero dei contributi previdenziali di 0,8 punti percentuali per i lavoratori dipendenti con una retribuzione massima di 2.692 euro al mese, 35mila euro annui su tredici mensilità. Una misura «eccezionale» riferita solo al periodo 1 gennaio-31 dicembre 2022.

TASSE DEI COMUNI I Comuni capoluogo delle città metropolitane in dissesto potranno contare dal 2022 al 2042 su un contributo complessivo dello Stato di 2,67 miliardi, di cui 150 milioni nel 2022. L'erogazione è subordinata alla sottoscrizione entro il 15 febbraio 2022 di un accordo tra il premier e i sindaci per il ripiano del disavanzo.

Ma per reperire le risorse i Comuni potranno anche ricorrere all'eventuale aumento dell'addizionale Irpef o delle tasse di imbarco portuali e aeroportuali.

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