A Mantovano gli 007, nuovi aiuti per il made in Italy

Il Cdm assegna al sottosegretario la delega sui servizi. La soluzione della questione balneari

A Mantovano gli 007, nuovi aiuti per il made in Italy

C'è la partita dei Servizi Segreti da definire. Ma anche quella delle politiche del mare e della gestione del demanio marittimo, con la delicata questione dei balneari da risolvere. Non si tratta solo di forma. L'assegnazione delle deleghe, definendo l'esatto perimetro delle competenze ministeriali, ha a che fare con la sostanza del potere e con l'influenza che i partiti di maggioranza possono esercitare.

Il Consiglio dei ministri ha continuato a dipanare questa matassa intricata, assegnando con più precisione le competenze ministeriali. Così con una norma ad hoc è stato deciso di consentire ad Alfredo Mantovano di assumere la delega ai Servizi Segreti ricoprendo il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. La legge 124/07 prevede che l'incarico di Autorità delegata debba essere ricoperta da un sottosegretario oppure da un ministro senza portafoglio, che non può esercitare altre funzioni di governo. Mantovano è già stato nominato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e non potrebbe ricoprire la carica, se non con un apposito intervento. Non manca, però, un precedente illustre, quello di Gianni Letta cui venne conferita la delega in materia di sicurezza proprio mentre ricopriva la carica anche di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, nel governo Berlusconi, dal 2008 al 2011.

Un'altra questione centrale è la partita dei balneari. Dopo che Daniela Santanchè da ministro del Turismo, per evitare accuse di conflitto di interessi per la sua partecipazione nel Twiga, ha deciso di offrire la sua disponibilità a rimettere le deleghe, Giorgia Meloni ha deciso l'istituzione di un nuovo Comitato interministeriale per le politiche del mare (Cipom) che si occuperà anche di valorizzazione del demanio marittimo con particolare riferimento alle concessioni balneari. Il ruolo di Palazzo Chigi sarà dunque centrale. Il Comitato ha il compito di «assicurare il coordinamento e la definizione degli indirizzi strategici delle politiche del mare» e di approvare il Piano del mare, con cadenza triennale. Il Piano conterrà gli indirizzi strategici in materia di tutela e valorizzazione della risorsa mare dal punto di vista ecologico, ambientale, logistico, economico; valorizzazione economica del mare con particolare riferimento all'archeologia marittima, al turismo, alle iniziative a favore della pesca e dell'acquacoltura e dello sfruttamento delle risorse energetiche; valorizzazione delle vie del mare e sviluppo del sistema portuale; continuità territoriale da e per le isole; promozione del sistema-mare nazionale a livello internazionale; valorizzazione del demanio marittimo, con particolare riferimento alle concessioni balneari. Il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato per le politiche del mare. Un ruolo preminente è dunque assegnato a Giorgia Meloni e al nuovo ministro del Sud e del Mare Nello Musumeci (nella foto), ma è chiaro che sulla materia diranno la loro anche Matteo Salvini che con le Infrastrutture ha competenze sul Demanio, Adolfo Urso e naturalmente Raffaele Fitto che dovrà occuparsi dell'infrazione europea. Si fa sentire anche Forza Italia che con Maurizio Gasparri si dice pronta all'azione: «Ora ci siamo e possiamo agire. Subito. In difesa delle concessioni, senza gare o «evidenze», senza regole improprie, con pagamenti adeguati se troppo bassi, ma archiviando ipotesi ingiuste e infondate».

Il Cdm ha pure deciso un rafforzamento della sfera di intervento del Ministero delle imprese e del Made in Italy al quale viene riassegnato un ruolo paritario con la

Farnesina. Infine sempre presso il ministero viene istituita una nuova struttura di supporto e tutela dei diritti e delle imprese. Un salto di qualità che darà centralità ad Adolfo Urso sul fronte dell'internazionalizzazione.

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