San Paolo. Scoppia la guerra per l'eredità di Maradona, mentre la giustizia continua la sua inchiesta per «omicidio colposo», con due indagati, il neurochirurgo Luque e la psichiatra Cosachov, anche se ieri si è saputo che «i sospettati sarebbero sette, ma nessun parente per ora».
Da un lato i membri della famiglia «storica» del Diez, ovvero l'ex moglie, Claudia Villafañe e le due figlie, Dalma e Giannina, dall'altro le quattro sorelle di Diego. Una guerra di trincea, dove ieri sono già state lanciate un paio di granate, non risolutive ma utili per capire «chi sta con chi». La prima bomba a mano l'ha lanciata la moglie dell'ex calciatore Diego Latorre, Yanina, accusando in tv in modo greve le quattro sorelle. «La scorsa vigilia di Natale si sono riunite con Diego e hanno ricevuto ognuna una busta con 50.000 pesos (500 euro), altrimenti non andavano - ha detto -. Gli succhiavano sempre denaro, sono addirittura arrivate a chiedergli 100.000 pesos (1000 euro) per badare a lui un fine settimana». La sorella maggiore di Diego, Ana Maradona, stava assistendo proprio a quel programma tv, non ci ha più visto e ha telefonato alla tv in diretta: «Voglio chiarire che questa signora (Yanina Latorre, ndr) non sa nulla ed è comandata dalle figlie di mio fratello (Dalma e Giannina, ndr)». Per poi aggiungere: «Mai preso un soldo per stare con Diego, altrimenti non avremmo debiti né conti da pagare» e chiarire «mio fratello era molto generoso e a volte ci regalava qualcosa, ma nessuno di noi compresi i miei figli e quelli dei miei fratelli vivevamo succhiandogli i soldi, ma del nostro lavoro». Poi l'accusa più pesante, contro Villafañe, Dalma e Giannina: «Loro tre, a differenza nostra, invece hanno sempre vissuto succhiandogli i soldi, senza Diego non sarebbero state nulla e farebbero bene a tacere».
Le sorelle di Diego non le conosceva nessuno fino a due anni fa quando tre di loro - Ana, insieme a Kity e Lili - si erano sfogate con il giornalista Jorge Rial, nel programma Intrusos. All'epoca si era al culmine della lotta legale tra Diego e la sua ex moglie e fu lo stesso Maradona a chiedere loro di uscire dall'anonimato «per difenderlo e far vedere che aveva una famiglia, perché era abbandonato dalle figlie che non lo andavano mai a trovare», denuncia Ana. «Claudia è una ladra», aveva detto due anni fa a Rial, aggiungendo che «Claudia e l'ex manager Guillermo Coppola si erano tenuti i soldi che dovevano versare al fisco italiano».
«A noi il testamento non interessa» ha concluso l'altro ieri Ana. Vedremo se è vero ma di certo ieri hanno già depositato la richiesta per iniziare la successione (a meno di 10 giorni dalla morte di Maradona) alcuni dei suoi figli ufficiali. Tutti e 5 secondo alcune fonti, solo Jana per altre. Di certo c'è che l'ultimo avvocato con i pieni poteri sul patrimonio di Diego è Matías Morla, che ha già congelato tutti i conti di Maradona nel mondo. Sarà lui domani l'uomo copertina del settimanale Noticias, anche perché difende gli interessi delle 4 sorelle Maradona, a suo dire su espressa richiesta di Diego prima di morire.
Maradona nel 2012 aveva fatto un testamento in cui lasciava tutto a Dalma e Giannina. Ieri si è però scoperto che nel 2016, quando era a Dubai con la sua ultima fidanzata Rocío Oliva, aveva annullato quel testamento, depositandone un altro e lo scorso anno aveva scritto una nota a mano in cui diseredava Giannina.
La domanda che ora tutti si fanno in Argentina: quello del 2016 è l'ultimo testamento o ne salteranno fuori altri? Dulcis in fundo, sempre ieri, sono saliti a 10 i figli potenziali ma nessuno dei quali sinora riconosciuti di Maradona.
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