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Marino: "Con me Roma è tornata virtuosa"

L'ex sindaco della Capitale: "Abbiamo riportato Roma tra le grandi Capitali. Abbiamo riconquistato dignità, rispetto e orgoglio. Con me Roma è tornata virtuosa"

Marino: "Con me Roma è tornata virtuosa"

Dopo aver preso atto della fine della sua esperienza - questa volta non si sono vie di fuga - Ignazio Marino (appena decaduto dalla carica di sindaco dopo le dimissioni di 26 consiglieri comunali) si presenta davanti ai giornalisti e traccia il bilancio del suo mandato come primo cittadino. "Buona sera a tutti - inizia a parlare senza mostrare un minimo di commozione - grazie di essere venuti così numerosi. Per me è molto rilevante poter fare queste comunicazioni e alcune riflessioni. La crisi politica che si è aperta al Comune di Roma ho auspicato che si potesse chiudere in aula con un dibattito chiaro e trasparente". Poi va subito al doso: "Mi è stato negato il confronto in aula e chiedo ancora perché prendo atto che consiglieri si sono sottomessi e dimessi per evitare confronto pubblico". E rincara la dose: "È stata dimostrata un’assoluta mancanza di rispetto per gli elettori". Poi infierisce: "Non ci si può ridurre ad andare dal notaio. Sapevo si andasse per vendere o compare qualcosa. E la politica è un confronto di idee e di passione".

"Ora i conti sono in ordine - dice con orgoglio Marino -. Oggi Roma è tornata ad essere virtuosa. Abbiamo chiuso il capitolo Parentopoli, abbiamo sbarrato le porte al malaffare". E il riferimento, neanche troppo celato, è allo scandalo di Mafia Capitale. "Abbiamo riconquistato lo spazio pubblico come bene comune, come i camion bar. Chi prima di noi ha avuto il coraggio di spostarli da dove erano?". E gonfiando il petto prosegue senza freni: "Abbiamo riportato Roma tra le grandi Capitali. Abbiamo riconquistato dignità, rispetto e orgoglio. Con me Roma è tornata virtuosa".

"Certamente ho fatto degli errori - ammette il sindaco decaduto - ma in medicina si dice che l’unico chirurgo che non sbaglia è quello che non entra in sala operatoria. Per fortuna di chirurghi così ce ne sono pochi, mentre sono molti i politici che preferiscono non entrare in sala operatoria".

Quando un giornalista gli chiede se abbia avuto difficoltà nei rapporti con Renzi, dà una risposta glaciale: "Io non ho avuto rapporti turbolenti con il presidente del Consiglio, nell’ultimo anno non ho avuto nessun rapporto".

Marino usa una metafora a effetto per descrivere la scelta dei consiglieri comunali di dimettersi: "Sono stato accoltellato da 26 nomi e cognomi ma da un unico mandante".

E precisa: "Non mi fa piacere vedere da democratico che il Pd è andato dal notaio con chi ha militato nel partito di Berlusconi".

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