A Mariupol russi in centro "Gli scontri casa per casa"

Nella città quasi rasa al suolo si combatte ancora. A Mykolaiv missili sparati sulle caserme: 45 morti

A Mariupol russi in centro "Gli scontri casa per casa"

L'ultimo sfregio a Mariupol è la distruzione dell'aeroporto, passato sotto il controllo delle forze della Repubblica popolare di Donetsk. Osservando le immagini che stanno facendo il giro della rete, gli invasori controllano in realtà cumuli di macerie. La località portuale praticamente non esiste più, è stata sbriciolata dai russi pezzo dopo pezzo. L'80% degli edifici residenziali è inagibile, senza dimenticare la totale assenza di luce, acqua, gas e di generi alimentari. La Croce Rossa Internazionale si trova costretta a dover mediare con i militari di Mosca per prestare soccorsi. I soldati sparano sui civili, anche sulle donne incinte, come ha ricordato Liudmyla Denisova, commissario per i diritti umani del Parlamento di Kiev. Dalla devastata città sono emersi nelle ultime ore filmati che mostrano un centro commerciale in rovina, mentre i residenti continuano a essere bombardati dagli attacchi aerei. Combattimenti sono in corso nel centro della città, casa per casa. A dar man forte alle truppe ucraine arriverà forse già in giornata un battaglione di volontari bielorussi. Lo rivela in un tweet Franak Viacorka, consigliere della leader bielorussa in esilio Svetlana Tikhanovskaya. Resta critica la situazione al Teatro Drammatico, trasformato in rifugio per gli sfollati e bombardato mercoledì scorso dai russi. Al momento 130 persone sono state tratte in salvo, ma per il presidente ucraino Volodymir Zelensky ci sarebbero ancora centinaia di persone sotto le macerie. «Nonostante i bombardamenti, nonostante tutte le difficoltà, continueremo l'opera di salvataggio». A sera sembra che ci sia solo un ferito grave. Il corridoio umanitario è un campo minato: ieri solo poco più di 300 persone sono riuscite a fuggire dall'inferno, alcune addirittura a piedi.

La furia dell'orso russo si è abbattuta anche su Kharkiv, dove i servizi di emergenza stanno continuando a lavorare per contenere un incendio in uno dei più grandi centri commerciali. Nella medesima regione è stato anche assaltato con pezzi d'artiglieria il villaggio di Zavody. Un edificio residenziale è stato distrutto, dalle macerie sono stati estratti i corpi di una famiglia di 4 persone, tra di loro un bambino di appena 11 anni. Di due morti e sei feriti è invece il bilancio di un attacco missilistico a Kramatorsk, nell'oblast di Donetsk, dove sono stati colpiti una palazzina e un centro amministrativo. Nello stesso oblast, ad Avdiivka, gli occupanti hanno sparato su una zona residenziale, uccidendo due persone e ferendone altre tre.

Missili russi hanno colpito due caserme dell'esercito ucraino nella città meridionale di Mykolaiv, causando almeno 45 morti. Due razzi avrebbero distrutto le strutture a Nord della città che erano utilizzate per l'addestramento delle truppe. Da giorni si registrano forti bombardamenti a Mykolaiv che ha respinto il tentativo di conquista da parte delle truppe russe che portano avanti l'offensiva lungo la costa del Mar Nero.

E a proposito di zone di mare, Odessa si prepara all'assalto degli uomini dell'ammiraglio Osipov. La popolazione si trova di fronte a una scelta molto difficile e inevitabile che milioni di altri ucraini hanno già affrontato. Alcuni residenti sono fuggiti a Ovest, fino al vicino confine con la Moldavia, o sono saliti su treni sovraffollati, in direzione di Leopoli. I viali della città con caffè, tram e teatri sono per lo più vuoti e disseminati di trappole per carri armati e sacchi di sabbia ammucchiati intorno ad alcuni dei monumenti più famosi.

Un incendio su larga scala si è verificato alla periferia di Sumy, dopo che l'area è stata bombardata dai russi. I proiettili d'artiglieria hanno colpito magazzini dove venivano conservati solventi altamente tossici. Ai residenti è stato ordinato dalle autorità di chiudere porte e finestre e di non uscire senza necessità urgenti.

I successi delle forze militari ucraine sono racchiusi nell'attacco all'aeroporto di Chornobayivka (nella regione di Kherson), da giorni in mano ai russi. Secondo i dati del ministero della Difesa sarebbe stata annientata parte dell'8a armata di Mosca.

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