"Marra amante di Raggi" Il giallo degli omissis sul cerchio della sindaca

L'ex numero due Frongia rilancia i sospetti: «Una loro relazione? Se ne parla, ma è fango»

"Marra amante di Raggi" Il giallo degli omissis sul cerchio della sindaca

Crollato il castello di menzogne e illeciti, sciolto l'intrigo di potere e favoritismi del «raggio magico», chi taceva fino a ieri e manovrava nell'ombra ora esce allo scoperto, fa cadere con nonchalance sospetti sugli altri, si difende con la tesi grillina del complotto.

I fedelissimi di Virginia Raggi - che ieri si è detta «pronta ad andare in Procura» - sono finiti uno in galera per corruzione, Raffaele Marra e due rimossi dai ruoli apicali, Daniele Frongia e Salvatore Romeo, dopo il clamore di inchieste e perquisizioni che ha fatto intervenire Beppe Grillo per commissariare la sindaca.

Ma l'ex capo della segreteria Romeo ha cercato di sfoggiare dignità spiegando il suo «passo indietro», certo non volontario, e ora parla l'ex vicesindaco Frongia, uno dei più riservati in questi mesi. Si fa intervistare da Il Fatto, giornale finora schierato in difesa di Raggi & company, fino a essere megafono delle giustificazioni dello stesso Marra sugli affari pare illeciti con il costruttore Sergio Scarpellini che lo hanno portato in galera.

E che dice Frongia? Rivela che negli omissis delle intercettazioni per l'inchiesta su Marra si racconterebbe «di una relazione tra lui e la sindaca». Aggiunge che «è solo fango» e che «è la terza o quarta relazione che le viene attribuita in questi mesi», ben sapendo che le voci hanno riguardato pure lui. Colpa del «maschilismo», sottolinea Frongia, ma intanto il sasso l'ha gettato.

Come Romeo, poi, riconosce appena gli «errori» e assicura che è stato lui a «proporre alla sindaca il passo indietro», ignorando la rivolta del M5S che ha preteso la loro cacciata. Dice pure che non è «mai esistito nessun cerchio magico», che la Raggi parlava con tanti dirigenti «molto più spesso di Marra». La verità, ormai lo sappiamo, è un'altra. La racconta anche l'esposto ai pm dell'ex capo di gabinetto Carla Raineri, che ha dato origine all'inchiesta sulle nomine irregolari e porterà a un probabile avviso di garanzia alla sindaca per abuso d'ufficio. Racconto confermato in procura dall'ex super assessore al Bilancio Marcello Minenna e dall'ex ad di Ama Alessandro Solidoro, dimessisi il primo settembre con la Raineri. Oltre che dall'ex capo dell'avvocatura comunale, Rodolfo Murra, che ha detto: «Senza Marra non si decideva nulla». Per Frongia è solo animato da risentimento, per essere stato sostituito.

Comunque, il vicesindaco rimosso precisa che non è stato lui a presentare Marra alla sindaca. Semmai Romeo, ha avuto «il primo contatto». Minimizza il potere dell'ex ufficiale della Guardia di Finanza,un «pluri-laureato», con «due alte onorificenze». Motivi tali da opporsi ai forti sospetti sulla sua rettitudine, avanzati da più parti, anche nel M5S, fino alla rivelazione delle manette.

Insomma, una difesa che ha del patetico. Come quella del neo assessore al Bilancio Andrea Mazzillo che, intervistato dal Corriere della Sera, giustifica la clamorosa bocciatura del bilancio da parte dell'Oref, dicendo che non lui ma i revisori sarebbero incompetenti, «sorteggiati» e senza «grande esperienza», forse «non bene informati», magari influenzati dalla politica. Su Marra, arriva ad affermare: «Nessuno l'ha mai messo in discussione come dirigente».

E gli scontri su di lui che hanno spaccato per mesi il M5S? Le denunce delle opposizioni? Le indiscrezioni sull'inchiesta? L'esposto all'Anac della Direr che, dopo la promozione alla guida del Personale, ha portato alla denuncia del conflitto d'interessi ignorato per la nomina del fratello Renato e alla contestazione dei requisiti da dirigente di Raffaele?

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