Massacrato dopo la discoteca da un branco di minorenni

La vittima, 17 anni, è stata trovata in fin di vita all'Eur Identificati 10 aggressori: soltanto due hanno più di 20 anni

Massacrato dopo la discoteca da un  branco di minorenni

Pestaggio in discoteca: in coma da 2 giorni. Lotta per non morire Giovanni, nome di fantasia, 17 anni appena, picchiato davanti al locale «Room 26», poi volato giù da un muro all'interno della «Nuvola» di Fuksas, l'altra notte all'Eur, quartiere bene della capitale. Le sue condizioni restano molto gravi: in terapia intensiva per danni cerebrali e a un rene. «È cominciato tutto per difendere sua cugina» raccontano gli amici che stavano trascorrendo con lui il venerdì sera. Dieci ragazzi, quasi tutti minorenni (tra loro solo due ventenni e, forse, anche alcune ragazzine), sono stati identificati dagli agenti di polizia che da ore cercano di ricostruire l'ennesima tragedia della movida romana. «Non si escludono fermi a breve» commentano gli agenti del commissariato Esposizione, sia nel gruppetto di Giovanni che fra gli altri ragazzi. Al vaglio degli investigatori ci sarebbe anche il comportamento degli stessi «buttafuori» del locale di piazza Guglielmo Marconi, che non avrebbero chiesto aiuto a polizia e carabinieri ma si sarebbero limitati ad allontanare i due gruppi rivali dal retro dello stesso locale. La questura, dal canto suo, ha inviato l'incartamento al pm Roberto Felici del Tribunale di Roma che dovrà decidere se rinviare o meno il fascicolo alla Procura dei Minori. La lite comincia all'interno della discoteca, secondo la ricostruzione della polizia, per motivi da poco. Una ragazza, la cugina del 17enne, sarebbe stata importunata pesantemente da altri ragazzi più grandi di loro. Giovanni interviene in sua difesa: uno spintone e finisce a terra. Questa è la scena registrata da una telecamera del locale. Il ragazzo si rialza e il diverbio sembra finito lì. Passano i minuti e un altro componente del gruppo di Giovanni, secondo quanto mettono a verbale i testimoni, viene colpito con una ginocchiata. Un caso? Fatto sta che la lite oramai è scoppiata e il servizio d'ordine è costretto a calmare gli animi. Tutto sembra tranquillo, i ragazzi sono fuori. I due gruppi si conoscono fra loro. La rissa riprende in strada: quattro contro quattro. «Solo schiaffi e calci» racconteranno i giovani ai poliziotti. La scazzottata, dunque, si sposta verso viale Europa. Qui Giovanni, improvvisamente, comincia a correre. Perché si allontana dagli amici? Sono passate le 2,30 del mattino, è terrorizzato. Un'altra telecamera lo riprende mentre viene inseguito da due coetanei. Chi sono? Pochi minuti dopo e una terza telecamera, questa volta a poca distanza dal nuovo Centro Congressi progettato da Fuksas, registra l'immagine di Giovanni che s'incammina verso la rampa del garage della struttura. Il ragazzo, a questo punto, scompare nel nulla tanto che poco prima dell'alba viene lanciato l'allarme. Cosa gli è accaduto? Lo ritroveranno dieci ore dopo, all'una del pomeriggio di sabato, in una pozza di sangue proprio su quella rampa. Il minorenne avrebbe scavalcato il cancello e un muro di cinta ma qui avrebbe perso l'equilibrio. Un drammatico incidente, insomma, se si esclude l'ipotesi che avesse ancora qualcuno alle costole. E che lo avrebbe spaventato fino a cercare rifugio all'interno della «Nuvola». Giovanni, fisico atletico, rugbista, frequenta un liceo privato di Ostia e vive a Casalpalocco con la famiglia.

Padre stimato commercialista, uno zio medico e un altro costruttore. Nessun precedente, un bravo ragazzo insomma. Secondo i sanitari le sue ferite, gravi traumi al volto e al torace, sono compatibili sia con un pestaggio che, ipotesi più accreditata, con una caduta.

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