Mattarella congela la crisi Stop a elezioni anticipate

Il Colle esclude cambi di maggioranza fino al varo della finanziaria. L'irritazione per le parole di Salvini

Mattarella congela la crisi Stop a elezioni anticipate

Cocci nella maggioranza, rissa continua, governo in bilico e la netta sensazione che stavolta qualcosa si sia rotto in maniera irreversibile. I gialloverdi sbandano, ma la parola crisi, almeno per il momento, è stata cancellata dal vocabolario del Quirinale. Così poi, al buio, senza una soluzione alternativa, con l'aumento dell'Iva che incombe e la crescita che non c'è. No, non si può, dicono sul Colle, non ce lo possiamo permettere. E, aggiungono altri osservatori che hanno recentemente incontrato il capo dello Stato, siamo sicuri che Salvini e Di Maio siano davvero in grado di rompere? Di farlo adesso? Qualcuno ipotizza nuove elezioni a ottobre, ma il presidente ha già fatto sapere che in un modo o nell'altro sarà sempre questa coalizione a dover gestire la prossima Finanziaria.

Perciò la strategia di Sergio Mattarella è quella collaudata e spesso utile del wait and see. Niente appelli, nessun intervento azzardato, solo l'osservazione preoccupata ma a debita distanza del braccio di ferro tra Lega e Cinque stelle. Proprio per non mettere pressione e far decantare la situazione, il presidente ha confermato il programma per le feste pasquali. Se ne riparla semmai la settimana prossima, sperando che nel frattempo gli animi si sbolliscano.

Ma il capo dello Stato non si limita a restare lontano dallo scontro. Anzi, negli ultimi giorni ha fatto un paio di mosse distensive che indirettamente potrebbero contribuire a placare le acque. La prima è la firma del decreto Sblocca cantieri, che era finito da un mese su un binario morto per i contrasti tra i due partner di governo. Ebbene, dopo essere stato convocato e rampognato da Mattarella, Giuseppe Conte l'altro giorno ha riunito il Consiglio dei ministri che a sua volta, seguendo le indicazioni del Quirinale, ha riscritto il testo e ha trovato le necessarie coperture. Adesso lo Sblocca cantieri, che la maggioranza considera essenziale per far ripartire l'economia del Paese, è pronto per essere trasformato in legge.

La seconda mossa è la diffusione dell'intervista che Mattarella ha concesso a fine febbraio a Politique Internationale. Il colloquio è uscito venerdì, oltre un mese dopo la registrazione, e dunque può essere considerato un modo obliquo di distogliere l'attenzione dalle beghe italiane e di convogliarla verso le elezioni europee, ormai alle porte. Se è così, il tentativo riuscito solo in parte, vista la replica stizzita di Matteo Salvini alla frase chiave - il sovranismo «non minerà la Ue» - pronunciata dal presidente. «La democrazia è l'esercizio più bello del mondo, non vedo di cosa debba essere preoccupato Mattarella - così il vicepremier - Finalmente l'Europa cambierà, dovrebbero essere tutti contenti».

E il giorno dopo sul Colle c'è un pizzico di irritazione per la reazione di Salvini, che non ha compreso il senso del messaggio di Mattarella. Il capo dello Stato infatti non teme un boom dei sovranisti perché vedere «crescere lo spirito di appartenenza alle Ue».

Paradossalmente, sostiene, sono proprio i movimenti euroscettici che «a forza di denigrare le istituzioni e le politiche europee, sono riusciti a far mobilitare gran parte della popolazione sui temi che interessano l'intero continente».

Poco male. Di equivoci, polemiche e fraintendimenti ce ne saranno altri, se la situazione precipita. Si preannunciano settimane difficili da qui alle elezioni europee. Perciò la linea del Quinale è: calma e gesso.

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