Mattarella al fronte Nato rientra scortato dai caccia

Il capo dello Stato visita i militari italiani in Estonia col timore dei droni russi: "Qui per garantire la pace"

Mattarella al fronte Nato rientra scortato dai caccia
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Nell'ultimo avamposto dell'Europa libera, la base Nato di Amari a pochi chilometri dal confine russo, Sergio Mattarella incontra i nostri soldati mentre soffia una strana aria anni sessanta. Viaggio simbolico, incerto fino alla vigilia, con una quota di rischio, con l'ansia dei droni del Cremlino che imperversano nei cieli nordici: qui un paio di settimane fa gli F35 italiani hanno intercettato e respinto tre Mig-31 che avevano sconfinato nello spazio dell'Estonia. E al rientro, la "scorta d'onore" di due caccia, Eurofighter 2000. Una pace lontana, dice, "ma il vostro lavoro è fondamentale per garantire la sicurezza comune: le tante incursioni dimostrano quanto serva la vigilanza attiva e gli attacchi cyber mettono a rischio la stabilità democratica". E, molto più sud, una pace che si avvicina. "Bisogna sostenere gli sforzi dei mediatori, con un massiccio invio di aiuti per Gaza e la fine della spoliazione dei Territori palestinesi". L'obbiettivo è sempre quello, "due popoli, due Stati", che non è "frutto di cieca ostinazione bensì di lucida visione storica".

Sotto con il piano Trump, del resto non c'è al momento un'opzione di riserva. "È indispensabile appoggiare il negoziato affinché si raggiungano sollecitamente le tappe successive verso una vera pace in Medio Oriente. L'alternativa, spiega il presidente, sarebbe devastante". Dopo la sigla dell'intesa, "il cessate il fuoco annunciato allevierà le sofferenze dei palestinesi e condurrà finalmente al ritorno a casa delle persone rapite". L'Italia, insieme all'Europa, farà la sua parte, soprattutto quando comincerà la ricostruzione. Intanto il primo passo riguarda i soccorsi, "che devono arrivare in maniera immediata con il pieno accesso umanitario e il coinvolgimento delle Nazioni Unite".

A Tallin Mattarella partecipa al vertice Arraiolos dei capi di Stato non esecutivi e denuncia le carenze della Ue. "Dobbiamo ammettere che le nostre divisioni interne e la lentezza dei processi decisionali ci hanno impedito di svolgere un ruolo decisivo". Vale per entrambi le crisi. Israeliani e palestinesi potrebbero copiare l'Europa dopo la seconda guerra mondiale e "riflettere su quasi percorsi da fare e quali modelli da seguire per superare i traumi che si sono reciprocamente inflitti".

Quanto al salvataggio dell'Ucraina, non sarà facile. Mosca, oltre a missili, droni, carri armati e proiettili, sta sparando tecnologia subdola. "Stiamo assistendo a un aumento esponenziale degli attacchi cyber attraverso un uso malevolo dell'intelligenza artificiale", dice il capo dello Stato. Vengono presi di mira "istituzioni e infrastrutture critiche". Sono in pericolo "servizi essenziali per i cittadini". Registriamo danni "nel settore energetico, telecomunicazioni, trasporti, banche, sanità". Per non parlare delle campagne di disinformazione e di fake news usate "come strumenti per condizionare le pubbliche opinioni". Dietro c'è il Cremlino, ma non solo.

Mattarella punta il dito pure contro monopolisti, poteri occulti, giganti del web. "Mentre si sta definendo il futuro della crescita economica e della competitività globale, la libertà e la sicurezza della gente oggi è a rischio".

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